Concerto-tributo jazz ad Antonio Carlos Jobim con il duo formato da Barbara Casini e Alessandro Lanzoni
Secondo appuntamento col jazz al Teatro Eden di Treviso. Venerdì 13 gennaio alle 20.45, il duo formato da Barbara Casini alla voce e Alessandro Lanzoni al pianoforte si esibirà in un concerto–tributo a Antonio Carlos Jobim, universalmente conosciuto come uno dei padri della Bossa Nova, e giustamente annoverato fra i grandi compositori del ‘900 per la bellezza, ampiezza e complessità della sua opera.
Profondamente legato alla sua terra e alle sue tradizioni musicali, Jobim ha anche forti legami con il jazz. È stato da taluni definito il Gershwin brasiliano, e musicisti come Gerry Mulligan, Chet Baker ed altri esponenti della West Coast americana ebbero senza dubbio una grande impatto su di lui negli anni ‘50. Sul versante classico egli stesso afferma che il compositore impressionista Claude Debussy ebbe una grande influenza su quello che è senza dubbio uno degli aspetti più geniali della sua opera, il modo di usare l’armonia. E a far cornice a tutto questo c’è naturalmente il samba di Rio de Janeiro.
Jobim oltre a uno splendido compositore è stato un innovatore ed ha aperto nuovi orizzonti per la musica del Brasile e del mondo. Personaggio carismatico e affascinante anche nella vita quotidiana, è stato molto generoso con i giovani musicisti che hanno potuto avvicinarlo e addirittura convivere con lui nei momenti di creazione e elaborazione dei suoi brani. Si è anche speso in forma pionieristica per la difesa dell’ambiente. È morto a New York l’8 dicembre del 1994.
In questo concerto Barbara Casini, più volte definita la più importante interprete di musica brasiliana in Italia, profonda conoscitrice del Brasile e delle sue tradizioni culturali, propone una scelta di brani in cui, oltre ai classici divenuti dei veri e propri standard nel repertorio di qualunque musicista, trovano posto canzoni meno conosciute, con l’intento di mettere in risalto la bellezza e la profondità del genio compositivo del grande maestro. Alessandro Lanzoni riesce ad abbracciare il linguaggio proprio di questa musica con rispetto e non comune sensibilità, pur elaborandolo in modo personale con la maturità musicale che lo contraddistingue.