Il cantautore Porfirio Rubirosa al Radiogolden canta la Bibbia laica e dadaista
Il cantautore veneziano Porfirio Rubirosa torna al Radiogolden di Conegliano giovedì 15 luglio alle 21.00 per presentare il suo ultimo album, uscito lo scorso dicembre, intitolato “Breviario di Teologia Dadaista”. Si tratta di un concept album nel quale Porfirio Rubirosa utilizza il pretesto di una riedizione in chiave contemporanea delle Sacre Scritture per raccontare l’uomo e le sue contraddizioni, ma soprattutto la sua autoassoluzione rispetto ad ogni responsabilità.
L’album ha ricevuto il plauso della critica ed è stato scelto dal direttore di Rockol Franco Zanetti quale album dell’anno 2020. Con il suo consueto e sorprendente stile nonsense, Porfirio Rubirosa si presenterà sul palco del locale coneglianese assieme alla sua band: il Drugo Arcureo, Pastafarian Andyman, IndiAnanas Jones e KrugerPritz. Tra canzoni, monologhi e performance situazionistiche, il funambolico artista, entrato pochi giorni fa nella cinquina dei candidati per il Premio Tenco 2021 nella categoria “Miglior album collettivo a progetto” con il suo lavoro su Rino Gaetano, è attualmente impegnato in un tour nazionale, che ha già toccato la Lombardia e l’Umbria, e che nelle prossime settimane passerà anche attraverso Piemonte e Campania. Quella di Conegliano è l’unica tappa prevista nella provincia di Treviso. Inizio spettacolo ore 21.00. Ingresso libero. Info e prenotazioni: 338 8752823. In caso di pioggia il concerto sarà rinviato.
BIOGRAFIA
Porfirio Rubirosa è il capo dei dadaisti. Le sue canzoni non sono mai quello che sembrano all'apparenza, e la sorpresa è sempre dietro l'angolo. I brani sono ricchi di riferimenti culturali, da Derrida a Deleuze, da Lakan a Zizek, a Fisher, spesso celati sotto un linguaggio a volte anche irriverente.
Il tema principale della sua poetica è quello della perdita dell’individualità e delle sue pericolose derive, e le conseguenze del consumismo contemporaneo, ma è forte anche il riferimento ai tempi ambientali e della sostenibilità. Le sue esibizioni mischiano canzone d'autore, monologhi teatrali e performance artistiche situazioniste. Quattro album pubblicati tra il 2005 ed il 2020. Nel 2008 dà vita al Movimento della C.A.C.C.A., acronimo di Canzone d'Amore Contro Canzone d'Autore, con la quale manifesta davanti al Teatro Ariston di Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana e viene portato in questura dalla Digos per accertamenti. Nel 2018 finge la propria morte sul palco in Piazza degli Scacchi a Marostica (Vi), con conseguente intervento di Forze dell'Ordine e ambulanza e interruzione del concerto, scatenando accesi dibattiti anche sui media relativi al confine oltre il quale non possa spingersi l’espressione artistica. Nel 2019 fa irruzione alla Mostra del Cinema di Venezia distribuendo pamphlet rivoluzionari nei quali chiede la reintroduzione dei cosiddetti "Sandaloni", i vecchi peplum con protagonisti Maciste, Ercole, Ursus, ecc..., quale risposta italiana ai supereroi Marvel.
Autore teatrale, ha scritto e messo in scena nel 2016 "Porfirio Rubirosa fa Skiffle!", spettacolo di teatro e canzone interamente suonato con strumenti ricavati da oggetti del vivere comune (bidoni, seghe, bicchieri, ecc...). Nel 2020 debutta il suo spettacolo, sempre di teatro e canzone, "Piero Ciampi - Te lo faccio vedere chi sono io", tributo al cantautore livornese a quarant'anni dalla scomparsa. Sempre nel 2020, durante il lockdown, legge di seguito, in diretta Facebook, per quasi 9 ore, l'intero libro "Cecità" di José Saramago. All'attivo numerosi live, anche all'estero (New York, Varsavia, Breslavia).
Ad ottobre 2020 vince al MEI – Meeting degli Indipendenti di Faenza (Ra) il Premio nazionale “La musica è lavoro”, organizzato dalla Cisl, con il brano “Lazzaro ed Epulone”, che affronta in maniera personale i temi del lavoro nero, della speculazione finanziaria, intrecciati con quello dell’integrazione razziale. A dicembre 2020 pubblica il suo quarto album “Breviario di Teologia Dadaista”. Ancora una volta un concept album, nel quale viene rivisitata, in chiave dadaista, la Bibbia. La sua band è composta di quattro elementi, un prete dudeista, un pastafariano, un rastafariano e il trasformista più lento del mondo.