Zeroinfinito: culture in movimento
ZERO BRANCO Un programma che spazia dalla commedia dell’arte di Kalambur al teatro contemporaneo del maestro di fama internazionale Cesar Brie, dall’indagine di Giuliana Musso sul tema più che mai attuale della condizione dei religiosi alle questioni di genere e dei diritti proposte da Roberta Biagiarelli all’ironia graffiante dei giovani e già affermati fratelli Dalla Via, fino a due Shakespeare portarti in scena dai giovani diplomati delle accademie teatrali venete: a Zero Branco (Treviso) nasce un nuovo progetto culturale dedicato all’arte del teatro. Da fine ottobre fino a febbraio, Zeroinfinito culture in movimento si snoda in un percorso di sette tappe nella splendida cornice - naturalistica e architettonica - della Settecentesca Villa Guidini, tra il parco, la biblioteca e l’Auditorium –teatro Comisso, realizzato nel 2004, che ospiterà gli spettacoli.
Una proposta nuova, in un sito culturale tutto da scoprire, alle porte di Treviso. Promossa dal Comune di Zero Branco, affidata alla direzione artistica dell’associazione culturale Echidna e sostenuta da Centromarca Banca, la rassegna trova ispirazione in Giovanni Comisso, che nel piccolo comune dell’hinterland trevigiano trascorse lunghi periodi fra il 1932 e il 1944. Come Comisso, al contempo viaggiatore instancabile e figura profondamente legata alla sua terra, così Zeroinfinito vuole restare saldamente ancorata al territorio e al contempo creare un movimento di culture che possa “aprire” a nuovi mondi.
Il coinvolgimento pieno di cittadini e spettatori è uno degli elementi distintivi della proposta. Ecco che l’avvio della rassegna sarà preceduto, venerdì 9 ottobre, in Municipio a Zero Branco, da un incontro in cui verrà presentata la rassegna e il percorso che ha portato alla sua “nascita”. Non solo: ogni rappresentazione sarà anticipata da un breve preludio in cui giovani esperti / studiosi o i registi stessi offriranno qualche prezioso strumento per “prepararsi” alla proposta che sta per andare in scena. «Il nostro territorio - spiega Enrico Cazzaro, consigliere delegato alla cultura - sarà ulteriormente coinvolto grazie alla disponibilità di diversi commercianti e ristoratori a proporre prezzi vantaggiosi per gli spettatori che si presenteranno nei giorni delle spettacolo esibendo il biglietto o l’abbonamento. Abbiamo scelto inoltre di favorire la partecipazione dei cittadini del Comune di Zero Branco: i residenti potranno infatti godere di significative riduzioni del prezzo di biglietti e abbonamenti».
A dare il via al programma è - sabato 31 ottobre - Giuliana Musso con La fabbrica dei preti, il suo ultimo lavoro che indaga la vita nei seminari negli anni Sessanta, segnata anche da tabù regole e gerarchie. Un contesto che la drammaturga ricostruisce dando voce alle testimonianze di tre ex allievi oggi anziani: la loro storia ci racconta di noi, delle nostre buffe ipocrisie, paure, fragilità… e della bellezza dell’essere umano. E così mentre ridiamo di loro, ridiamo di noi stessi e mentre ci commuoviamo per le loro solitudini possiamo, forse, consolare le nostre.
Sabato 14 novembre sarà la volta dell’autore e regista argentino Cesar Brie con il suo Ero, che il regista definisce “il mio testamento”: un viaggio autobiografico che mescola ai ricordi personali dell’autore ricordi attinti da altre vite, per riflettere su come sia necessario mantenere ben vivo il bambino che è in ciascuno di noi per non diventare persone aride.
Domenica 29 novembre e domenica 6 dicembre doppio appuntamento con i giovani talenti delle due scuole teatrali veneziane Giovanni Poli e Accademia Teatrale Veneta, per la prima volta insieme in un unico cartellone. Entrambe le scuole si sono cimentate quest’anno con il teatro shakesperiano: gli allievi della Giovanni Poli porteranno in scena Sogno di una notte di Mezza Estate, nella traduzione originalissima di Piermario Vescovo, che ha scelto di declinare in uno stratificato dialetto veneziano tutta la parte del mondo delle fate. La Giulietta + Romeo dell’Accademia Teatrale Veneta è in scena il 6 dicembre: i personaggi shakespeariani sono portati in scena - in chiave moderna e in modo decisamente “fuori dagli schemi” - dai giovani di età compresa fra i 16 e i 25 anni.
Attesissima sabato 16 gennaio anche Roberta Biagiarelli con il suo Figlie dell’epoca - storie di (alcune) donne nella grande guerra, uno spettacolo di genere che fa emergere il protagonismo al femminile nella prima Guerra Mondiale.
Kalambur teatro propone sabato 6 febbraio Il Volpone ovvero L’Avaro, liberamente tratto da Carlo Goldoni, ma che attinge anche alle opere di Moliere e Ben Jonson: uno spettacolo adatto a famiglie e bambini, che si inserisce in una cornice stilistica tipica della maschera e di Commedia dell’Arte, con amori, intrighi, travestimenti, trasformazioni, colpi di scena, agnizioni.
A chiudere la rassegna sarà sabato 20 febbraio Mio figlio era come un padre per me, dei fratelli vicentini Marta e Diego Dalla Via: lo spettacolo, vincitore del premio Scenario 2013, racconta la storia di una ricca famiglia del Nordest e traccia una sorta di cupa parabola sul conflitto generazionale e sulle sue contraddizioni, in cui il senso di colpa pare innescare un processo autodistruttivo che lascia poche vie di fuga.