Rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano - Ecco "I figli degli uomini"
Mercoledì 22 marzo prosegue, con due appuntamenti nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, la rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, a cura di Simonetta Zanon, e dedicata al cinema di fantascienza e alla sua capacità di raccontare un futuro distopico, ma purtroppo oggi più che mai drammaticamente reale, per il nostro pianeta, e di stimolare riflessioni sull’impatto dell’azione dell’uomo sulla Terra. Alle ore 18 è in programma un incontro con Mauro Gervasini, critico cinematografico, docente di Generi cinematografici, direttore editoriale della rivista «FilmTV», in occasione dell’uscita del suo libro Se continua così. Cinema e fantascienza distopica (Mimesis, 2022).
Da Metropolis di Fritz Lang alle saghe di Blade Runner e Mad Max in tutte le loro derivazioni, fino a Matrix e al cyberpunk, un’analisi del cinema di fantascienza che più è riuscito a trasformare in immaginario la visione di un futuro peggiore del presente. In costante confronto e dialogo con i maggiori autori letterari del filone (Jack London, George Orwell, Philip K. Dick, William Gibson e altri), un viaggio attraverso l’evoluzione del genere forse più contemporaneo, come dimostra la narrazione distopica del regista ucraino Valentyn Vasyanovych nel suo film Atlantis (2019). Suddiviso per argomenti, il testo considera paure collettive quali la minaccia nucleare, le epidemie, la tecnofobia e la catastrofe ambientale che i film, nel corso di quasi un secolo, hanno saputo elaborare e raccontare. Un’apposita appendice è riservata alle distopie dello scrittore Valerio Evangelisti, al quale il libro è dedicato.
Seguirà, alle ore 20.30, la proiezione del film I figli degli uomini di Alfonso Cuarón (Gran Bretagna-USA, 2006, 114’).
Nel 2027 l’umanità fronteggia il pericolo reale della propria estinzione. Da svariati anni non nascono più bambini e la scienza non riesce a risolvere questo problema. In una Londra ingrigita dal preannunciato collasso, infestata da violente frange nazionaliste, dove i confini degli stati vengono chiusi e tutti gli immigrati trattati alla stregua dei criminali, Theo Faron, un tempo attivista politico, ormai rassegnato alla fine della specie umana, viene coinvolto dall’ex moglie Julian, leader di un gruppo terroristico che si batte per i diritti degli immigrati, per proteggere e portare in salvo la giovane profuga Kee, rimasta miracolosamente incinta.
Introduce Mauro Gervasini.
Spiega la curatrice Simonetta Zanon: «Con la nostra rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano ci rivolgiamo questa volta a quel cinema di fantascienza che, immaginando il futuro, ci rimbalza immediatamente nel presente e ci fa riflettere sul mondo che abbiamo costruito e che presenta tratti sempre più vicini alle visioni fantascientifiche; un mondo nel quale sperimentiamo tutti, ogni giorno, cosa significa vivere nell’Antropocene, in una condizione ecologica giunta al collasso.
Aldilà dei giudizi facili (ma fuorvianti) che si potrebbero dare sulla correttezza scientifica della rappresentazione e drammatizzazione del “genere” fantascienza, indiscutibilmente le visioni e le metafore apocalittiche, nella letteratura e nel cinema, hanno contribuito – e contribuiscono – in modo rilevante al discorso ambientalista ed ecologista, e alla discussione sulla crisi planetaria e la sua accelerazione. Racconti e narrazioni distopiche in realtà parlano di noi, del nostro rapporto con la natura e delle nostre paure, e infatti catturano l’attenzione di un pubblico molto largo, ben più di quanto ancora oggi non riescano a fare report, proiezioni, grafici e, in generale, tutta la comunicazione scientifica.
La scommessa riguarda ora il contributo che questo genere può dare anche per richiamarci alla nostra responsabilità di individui e comunità, per suggerire un’inversione di rotta che forse è ancora possibile e che riguarda tutti quelli che credono ancora che la Terra possa essere un luogo di coesistenza, di conoscenza e rispetto per la natura, e non più il luogo del suo sfruttamento indiscriminato e del dominio su tutti i viventi da parte di un’unica specie».
Auditorium spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso.
Ingresso all’incontro pubblico: libero.
Ingresso alle proiezioni: 5 euro
Prevendita: Fondazione Benetton, dal lunedì al venerdì, ore 9–13, 14–17.