In Fondazione Benetton la proiezione del film "La città delle sirene"
Mercoledì 9 marzo alle ore 21, con la proiezione del film La città delle sirene (Italia, 2020, 54’) di Giovanni Pellegrini, riparte nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso la rassegna cinematografica Paesaggi che cambiano, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e curata da Simonetta Zanon. Venezia, forse è il titolo scelto per questo nuovo ciclo di proiezioni, in programma fra marzo e maggio, che guarda a Venezia e alla laguna con cinque titoli che offrono prospettive diverse su luoghi che sono fra i più noti, ammirati, visitati, fotografati del mondo.
Spiega Simonetta Zanon: «Dal racconto in presa diretta dell’acqua “granda” del 2019 (La città delle sirene), dalla ricerca del sentimento autentico di una città troppo spesso vissuta e consumata come un luna park (Sei Venezia), dalla rappresentazione visionaria, dalla parte degli adolescenti, di un paesaggio solo apparentemente immobile e senza tempo, preda del degrado dell’ambiente e delle relazioni (Atlantide) e, per finire, dallo scenario post-apocalittico che incombe come un futuro possibile anche in questi paesaggi familiari (La terra dei figli), accanto alla loro bellezza emerge prepotentemente la fragilità di questi luoghi, avamposti di prossimità di una crisi planetaria che richiede tutte le nostre energie per essere, almeno in parte, ricomposta. Per esempio, immaginando nuovi modelli di coesistenza degli esseri viventi, possibili solo con la rinuncia definitiva al punto di vista esclusivamente antropocentrico, e sperimentando in questi luoghi le straordinarie opportunità offerte dal dialogo tra visione artistica, consapevolezza ecologica, cura e progetto del paesaggio e dei luoghi (Intertidal. Barene)».
Mercoledì 9 marzo ore 21 - La città delle sirene di Giovanni Pellegrini (Italia, 2020, 54’), serata inaugurale a ingresso libero, in collaborazione con Ginko Film., Intervengono Chiara Andrich, Ginko Film, e Giovanni Pellegrini
La notte del 12 novembre 2019 Venezia è stata colpita da una delle mareggiate più violente della sua storia. Un uragano con venti a oltre 100 chilometri orari si è abbattuto sulla città provocando un improvviso innalzamento della marea e una serie di inondazioni che hanno sommerso la città per una settimana. Piazza San Marco era sotto oltre un metro d’acqua e le immagini della devastazione che ha colpito la città hanno scosso l’opinione pubblica di tutto il mondo. Partendo dalle immagini della sua casa e del suo studio allagati, il regista racconta in prima persona cosa vuol dire convivere con l’acqua alta e come la sua città affronta la catastrofe. Ne scaturisce una riflessione sul vivere nella prima linea di una crisi climatica che è ovunque e di cui Venezia è un fragile avamposto.