Alla Fondazione Giol una rivisitazione de “Il barone rampante” in chiave filosofica
Un ragazzo sale su un albero e decide che non vi scenderà più. Questo l’inizio de “Il barone rampante”, una delle opere più famose di Italo Calvino, vero e proprio inno alla libertà, all’inseguimento delle proprie passioni contro pregiudizi e chiusure mentali. Alcune chiavi di lettura di questo romanzo sono giù tutte qui e verranno raccontate venerdì 5 agosto alle 21 nel cortile della Fondazione Giol di San Polo di Piave da MIMESI, compagnia teatrale fondata dall’associazione culturale coneglianese La chiave di Sophia. Figura che ancora oggi non smette di affascinare, il barone Cosimo di Rondò trascorre l’intera vita sugli alberi, ma è una vita tutt’altro che monotona, anzi: piena d’avventure, e tutt’altro che da eremita, tra corrispondenze illustri come quella con il filosofo Voltaire e importanti storie d’amore, come quella con la bella Viola.
Inquadrati da una scenografia scarna e minimale ma ricca di luce colorata, i protagonisti dell’opera sono interpretati dagli attori Fabio Dalla Zuanna e Anna Branciforti, accompagnati dalla musica elettronica di Francesco Da Ros; il commento di Elena Casagrande riassume al pubblico i temi su cui il romanzo e il suo autore vogliono farci riflettere, anche a 65 anni di distanza. Gli abiti sono confezionati da Anna Poletti con i tessuti donati dal Lanificio Paoletti di Follina mentre luci e scenografia sono a cura di DB Service. L’incontro conclude la rassegna culturale “San Polo ama la cultura” organizzata da La chiave di Sophia e il Comune di San Polo di Piave e iniziata lo scorso giugno. Evento gratuito. Per info e prenotazioni: biblioteca@comune.sanpolodipiave.tv.it o 0422 206078.