Luca Zingaretti in "The pride"
Venerdì 3 febbraio, con repliche sabato 4 e domenica 5 febbraio, al Teatro Comunale di Treviso andrà in scena The Pride, un testo enigmatico, costruito magnificamente che narra due storie appartenenti a periodi di tempo lontani tra loro, il 1958 e il 2015. Interprete e regista Luca Zingaretti, che sul palco sarà affiancato da Maurizio Lombardi, Valeria Milillo, Alex Cendron. Sabato 4 febbraio alle 18, in Teatro, si terrà l’incontro degli attori col pubblico (ingresso libero).
Londra 1958. È una serata speciale. Sylvia, una ex attrice reduce da un esaurimento nervoso, sta lavorando alle illustrazioni del libro di Oliver, uno scrittore per ragazzi. Non vede l’ora di presentarlo al marito Philip e quella sera, finalmente, usciranno a cena insieme. Londra 2015. È una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto con Philip, un fotoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di entrambi, cercherà di indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di sabotare una relazione importante come quella che ha con Philip. Le due storie, interpretate dagli stessi attori, procedono a scene alterne. A prima vista, sembrano non avere nulla in comune, a parte i nomi dei personaggi. Ma via via che ci si inoltra nelle due vicende, si scoprono echi, rimandi, problematiche che invece hanno molto in comune. The Pride esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono. Pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo. Perché nella vita, tutti prima o poi, etero e gay, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente vogliamo dalla vita e rispondere all’interrogativo se saremo capaci di raggiungerlo. Se saremo capaci di guardarci allo specchio ed essere almeno contenti di quello che vediamo. Philip, Oliver e Sylvia stanno lottando tutti per quella che sperano sarà una vita più facile.
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In scena l'orgoglio di Luca Zingaretti: "Ecco il mio ‘Pride', parla d'amore"
di Rodolfo Di Giammarco, Repubblica.it
“(…) M'ha affascinato, colpito e ‘steso’ subito, il copione di The Pride , trasparente com'è, con personaggi che dichiarano i loro sentimenti. L'ho scelto per tre ragioni: sembra che l'amore sia scomparso (e lo provano certe immani tragedie attuali) ma questo testo lo analizza come un tema caldo, alla luce di due storie che si succedono (e che s'intrecciano) a poco più di 50 anni di distanza, nel 1958 e in tempi odierni; c'è molto di mezzo una riflessione sull'identità, sul coraggio di fare un punto su di noi, chiedendoci se vogliamo solo piegarci ai modelli o se siamo disponibili per un altrove ; e la terza ragione risiede nel fatto che trovo doveroso mettere in gioco la mia iconoscibilità in un testo che si sottrae alle ipocrisie su normalità e omosessualità. Insomma sono "proud", orgoglioso, di The Pride ". Ha registrato un crescendo di successi mondiali, fin dalla nascita al Royal Court di Londra nel 2008, questo primo testo di un autore classe 1966 il cui nome originario greco era Alexi Komondouros, attore per una quindicina d'anni (anche alla Royal Shakespeare Company), quattro drammi all'attivo, e già figurante in calendario al National Theatre di Londra per il 2016 con la "prima" del suo Sunset at the Villa Thalia . "Ho accostato due vicende - afferma - per approfondire quanto il passato influenzi il presente, in The Pride , e se prima aleggiava più omofobia, ora c'è una mercificazione delle emozioni. Importante è che la cultura circoli: con nuovi scrittori giovani, con istituzioni sostenitrici (a Londra ogni sera puoi andare a vedere una novità teatrale), con scommesse come quella di Zingaretti e mediazioni come quella della traduttrice Monica Capuani". Luca, che è anche produttore con la Zocotoco, ha una parola per tutti. "Devo moltoai miei compagni attori che ho spinto ad essere con me un quartetto d'archi, sono grato ai dieci amici che mi sconsigliarono il testo (a livello di tu-sei-matto) per la difficoltà delle dissolvenze tra i brani alterni delle due storie (con stessi attori in due ruoli, conservando gli stessi nomi), e sono, siamo su di giri per le reazioni degli spettatori delle previews, come quella di chi su facebook ha scritto "centrato, io sono gay e sono a teatro con mia moglie".
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