"Arte e scienza militare: la collezione di Giampaolo Soranzo"
TREVISO Dal 2001 di proprietà della Fondazione Benetton, il fondo Soranzo è una raccolta organica costituita da 541 volumi di argomento militare stampati nell’arco di quattro secoli in lingua francese e italiana. L’edizione più antica è del 1582, data di pubblicazione de Il Brancatio, della vera disciplina, et arte militare di Giulio Cesare Brancaccio, la più recente è del 1982, data di pubblicazione dell’edizione anastatica di Della fortificatione delle citta? di Girolamo Maggi (del 1583). Ricca di tavole, oltre seimila tra schemi, illustrazioni, piani di battaglia, manovre degli eserciti, tra cui 278 carte geografiche, la collezione è il tema della nuova tappa dell’iniziativa dedicata a approfondire la conoscenza del patrimonio documentario della Fondazione Benetton.
Una raccolta specializzata che comprende molti temi, a partire da quello dell’arte e delle scienze militari con preziosi manuali che comprendono tutte le materie necessarie per la formazione degli ufficiali, come glossari, dizionari e manuali delle accademie militari. Nello spazio dedicato ai corpi militari prevalgono la fanteria e la cavalleria, con volumi di istruzioni e tavole grafiche che illustrano evoluzioni, comportamenti e spostamenti dei vari eserciti nazionali, l’artiglieria con precise descrizioni delle armi da fuoco, la marina con opere di tattica navale e metodi di navigazione, ma anche l’aviazione e le prime armi chimiche nei volumi del primo Novecento. Non mancano approfondimenti legati alla strategia e alla tattica ma anche all’ingegneria, all’architettura militare e alle fortificazioni. Da segnalare la presenza del primo dizionario militare italiano, pubblicato nel 1759, e di significativi contributi di storia militare, dalle origini alla fine del XIX secolo, con attenzione alle guerre della Rivoluzione Francese e quelle napoleoniche, alla figura di Napoleone e del suo esercito
La presenza di ex libris, note di possesso, firme, dediche e glosse ne suggerisce la provenienza da conventi e monasteri soppressi, accademie militari, librerie antiquarie. «Il profilo complessivo della collezione risulta in linea con ciò che si conosce sia delle biblioteche professionali del Settecento, come quella del generale Luigi Ferdinando Marsili, sia di alcune biblioteche di famiglia del patriziato veneziano. Ad esempio, se si utilizza quale reagente il rapporto tra l’italiano e il francese quali lingue (e culture) di guerra, si trova che in tutti i casi qui ricordati l’italiano prevalse chiaramente sulla consorella transalpina fino alla metà del Seicento, mentre tra il secondo Seicento e il primo Ottocento ebbe decisamente la meglio il francese» afferma il professore emerito di storia miliare dell’Università di Padova, Piero Del Negro.
Nelle sale espositive degli spazi Bomben quindi, verrà allestita una mostra con una selezione di materiali della collezione Soranzo, che sarà visitabile dal 24 gennaio al 14 febbraio. L’ingresso è libero.