"Il Nascimento dell'Aurora": a Maser il concerto de I Solisti Veneti
Dopo il successo di pubblico e critica dello scorso 2021, quando I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, hanno portato in scena “La serva padrona”, Intermezzo buffo in due parti di Giovan Battista Pergolesi, anche quest’anno la proposta musicale dell'Orchestra torna ad abbracciare la lirica. Protagonista è ora “Il Nascimento dell’Aurora”, Festa Pastorale per cinque voci e archi di Tomaso Albinoni, con la mise en espace del regista Aldo Tarabella, già artefice della magia de “La serva padrona”. Sono pochissime le notizie sulla “festa pastorale” di Tomaso Albinoni. Il manoscritto autografo è conservato a Vienna e risale ai primi decenni del Settecento. Il libretto, di autore ignoto, allude chiaramente a una nascita principesca, o addirittura regale, e cita due soli nomi che non appartengono alla mitologia: Carlo ed Elisa. Si tratta, con ogni probabilità, di Carlo VI, Imperatore d’Austria, e di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, sua moglie.
Ma qual è l’occasione della celebrazione? Poiché si parla di una nascita, potrebbe trattarsi di un figlio della coppia. Forse Leopoldo, nato nel 1716 o, meglio ancora, trattandosi dell’Aurora, di una figlia: Maria Teresa nata nel 1717. Il messaggio risulta decisamente attuale, visto che il testo narra di una nascita destinata a portare pace in tutto il mondo. La vasta composizione sarebbe quindi un inno alla futura Imperatrice d’Austria, a quella stessa Maria Teresa che dopo molti anni darà un concreto aiuto al giovane Mozart e poi, cambiando opinione, lo metterà in cattiva luce di fronte al figlio Leopoldo.
La trama è ambientata nella valle di Tempe, attraversata dal fiume Peneo: un luogo molto pittoresco della Tessaglia, legato al culto di Apollo, che qui trascorre qualche tempo dopo l’uccisione del drago, prima di recarsi a Delfi a fondare il tempio. Il testo – presumibilmente di Niccolò Minato, o di un suo imitatore – fa continui riferimenti a fiumi di tutto il mondo e termina con il gioco dei fiori. I nomi sono tutti facilmente riconoscibili; quanto alla “meraviglia” anch’essa è un fiore: la bella di notte. Merita una nota la partitura: si tratta di una revisione sul manoscritto originale del compositore veneziano condotta dal Maestro Claudio Scimone unitamente al Maestro Giuliano Carella intorno al 1984, un anno prima della storica registrazione della stessa con la casa editrice Erato. La pluripremiata incisione è stata nuovamente pubblicata nel 2021 dalla Warner Classic. In programma per “Il Nascimento dell’Aurora” tre importantissime recite, a partire dal 21 luglio al GO Guardiagrele Opera Abruzzo Festival, diretto da Maurizio Colasanti e da Susanna Rigacci, famosa soprano, protagonista di storiche incisioni anche con I Solisti Veneti, e voce preferita di Ennio Morricone.
Dopo l’appuntamento di Chieti, tappa obbligata sarà il 23 luglio a Villa di Maser, in provincia di Treviso, dove I Solisti Veneti sono di casa. Una cornice scenografica meravigliosa per una serata en plein air, attorniati dalle maestose architetture del Palladio e dagli affreschi del Veronese. Un’altra meravigliosa Villa Veneta, stavolta si tratta di un bene del FAI, va a chiudere questa tournée in tre tappe. Il 26 luglio a Villa Vescovi a Luvigliano di Torreglia, in provincia di Padova. La data di Luvigliano, realizzata con il contributo della Fondazione Cariparo, farà da prologo al Festival “I Solisti Veneti per il FAI”, giunto alla sua terza edizione, che si svolgerà nei mesi di agosto e settembre in Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino-Alto Adige.
Info e biglietti: www.solistiveneti.it