Parole di carta - Ecco "La stanza delle mele" di Matteo Righetto
mercoledì 15 marzo
Mogliano Veneto - centro sociale ore 20.30
MATTEO RIGHETTO
La stanza delle mele
dialogano con l'autore
GLI STUDENTI DELLA CLASSI SECONDE DEL LICEO BERTO
rassegna a cura di
quarantaduelinee|circolazione culturale aps
Liceo Berto,
con
Officina 31021
e il patrocinio della città di Mogliano Veneto
La stanza delle mele, Feltrinelli, 2022
È l’estate del 1954, Giacomo Nef ha undici anni e con i due fratelli maggiori vive dai nonni paterni a Daghè, sulle pendici del Col di Lana, nelle Dolomiti bellunesi. “Tre case, tre fienili, tre famiglie.” I bambini sono orfani e l’anziano capofamiglia li tratta con durezza e severità, soprattutto il più piccolo. Il nonno è convinto infatti che Giacomo sia nato da una relazione della nuora in tempo di guerra e lo punisce a ogni occasione, chiudendolo a chiave nella stanza delle mele selvatiche. Lì il ragazzino passa il tempo intagliando il legno e sognando l’avventura, le imprese degli scalatori celebri o degli eroi dei fumetti, e l’avventura gli corre incontro una tarda sera d’agosto. Con l’approssimarsi di un terribile temporale, Giacomo viene mandato dal nonno nel Bosch Negher a recuperare una roncola dimenticata al mattino. Mentre i tuoni sembrano voler squarciare il cielo, alla luce di un lampo scopre vicino all’attrezzo il corpo di un uomo appeso a un albero. L’impiccato è di spalle e lui, terrorizzato, fugge via. Per tutta la vita Giacomo cercherà di sciogliere un mistero che sembra legato a doppio filo con la vita del paese, con i suoi riti ancestrali intrisi di elementi magici e credenze popolari. Matteo Righetto conosce profondamente il mondo arcaico della montagna – durissimo e al contempo vivo di profumi, sapori, dialetto e leggende – e ce lo restituisce nel suo romanzo più maturo e incalzante. Leggerlo è una corsa notturna nel bosco, con il cuore in gola.
I segreti tornano sempre a galla attraverso le leggende.
MATTEO RIGHETTO
Padova, 1972
E’ docente di Lettere
Ha esordito con Savana Padana, TEA, 2012, seguito dai romanzi La pelle dell’orso, Guanda, 2013, da cui è tratto l’omonimo film interpretato da Marco Paolini.
Ha pubblicato per TEA nel 2016 Apri gli occhi, vincitore del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo e nel 2017 Dove porta la neve
Per Mondadori ha scritto la “Trilogia della Patria” – che comprende i romanzi L’anima della frontiera (2017), L’ultima patria (2018), La terra promessa (2019) – e, insieme a Mauro Corona, Sillabario alpino Il passo del vento, 2019. La trilogia è stata tradotta in molti Paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Germania, Olanda.
Per il teatro ha scritto Da qui alla Luna, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto e portato in scena da Andrea Pennacchi.
Nel 2019 ha ricevuto il Premio Speciale Dolomiti UNESCO.
Dirige la collana “VentoVeneto” di Ronzani Editore.