Renato Casaro, l’artista dei cartelloni per il cinema, presenta la raccolta dei suoi capolavori
Ha realizzato dipinti memorabili, dando il “la” a kolossal che hanno fatto la storia del cinema mondiale grazie a manifesti pensati per racchiudere in un’immagine lo spirito dell’opera, l’animo del regista, la personalità degli attori. Renato Casaro, trevigiano, 83 anni, ha fatto dell’illustrazione per il cinema un’arte assoluta, intrapresa da appassionato prima che da professionista ai tempi in cui non c’erano programmi grafici a cogliere l’anima dei film.
Le più note locandine (oltre mille) e la carriera di questo trevigiano illustre, premiato decine di volte a livello internazionale e forte del sodalizio con pilastri del cinema quali Bernardo Bertolucci, Milos Forman, Francis Ford Coppola, Sergio Leone, sono oggi raccolte nel poderoso volume “Renato Casaro, The art of movie painting”, pubblicato da Edizioni Moderna e che l’artista presenterà giovedì 3 maggio alle 21 alla Libreria Canova di Treviso (ingresso libero) con Eugenio Manzato e Lorena Gava.
Un saggio affascinante, in cui si ripercorre l’esordio dei primibozzetti in stile pittorico, fino agli ultimi in cui è più evidente la maturazione artistica di Casaro, passando attraverso lo skyline di Brooklin per il cartellone di “C’era una volta in America”, o il tricorno di “Amadeus”, o il tramonto infuocato di “Rambo”, la corte dorata de “L’Ultimo imperatore”, i profili e le ombre de “Il nome della rosa”, il primo piano di Kevin Costner in “Balla coi lupi”. Vi troviamo anche locandine per il cinema italiano, da “Amici miei” ai vari film di Bud Spencer e Terence Hill, alla commedia nazionale di Celentano e Thomas Milian. Si è fermato progressivamente solo con l’avvento del digitale, Renato Casaro, dichiarando che non avrebbe più realizzato lavori per il cinema e dedicandosi alla sua passione, dipingere leoni e scenari della “sua” Africa, in cui si reca per rigenerarsi una volta l’anno.