"Uno, nessuno, centomila": Enrico Lo Verso recita al Teatro Busan
Venerdì 25 ottobre alle ore 21 al Teatro Busan di Mogliano Veneto primo appuntamento della Stagione di Prosa 2019-2020 con Uno, nessuno, centomila, spettacolo che celebra non solo il capolavoro di Pirandello da cui è tratto, annoverato tra le grandi opere del nostro Novecento, ma anche i 150 anni dalla nascita dell’autore siciliano.
L’allestimento trasporta il romanzo in un monologo e insiste sulla forte contemporaneità del messaggio pirandelliano: l’importanza della ricerca del sé, costi quello che costi, sfuggendo alle omologazioni, svincolandosi dalla massa che sempre più tende a soffocare l’individuo. Superare i centomila, per arrivare all’uno – mettendo in conto che potrebbe esserci il nessuno. A dare voce e volto al protagonista, l’antieroe Vitangelo Moscarda che vede sgretolarsi le certezze di una vita dopo una banale osservazione della moglie sul suo naso storto, ma anche a tutti gli altri personaggi del racconto, è Enrico Lo Verso, che alle riconosciute capacità attoriali unisce inflessioni e note di colore che vibrano al suono di una sicilianità condivisa con lo stesso Pirandello. Uno spettacolo sull’ultimo romanzo di Luigi Pirandello, quello che riesce a sintetizzarne il pensiero nel modo più completo. L’autore stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. “Uno, nessuno e centomila” è un’opera di lunga elaborazione, di assidua stesura, che accompagna, o per meglio dire informa di sé, il resto della produzione pirandelliana. Da qui l’idea di una nuova e originale messa in scena, che ricerca nuove declinazioni per lo spettacolo ma, soprattutto, sappia ridisegnare il rapporto, all’interno dello spazio scenico tra la parola ed il suono.
Il testo diventa di supporto alla musica e viceversa, la parola diventa la didascalia del suono che diventa forza della parola. Un’intersezione di “linguaggi” che dà forma al contenuto. Sempre diverso, mai simile a se stesso, mai scontata. Perché se diverso è il pubblico a cui lo spettacolo si rivolge, e diverso è l’attimo in cui il pensiero prende forma, questa non potrà mai essere predefinita. Un unico testo narrativo, per interpretazione sempre diverse affidate al racconto di Enrico Lo Verso, che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”. Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare infondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario. Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Ed il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa quando fu concepito, tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell’individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere stessi, dentro la propria bellezza.
BIGLIETTI
20 euro intero | 18 euro ridotto