Perlasca, il coraggio di dire no: spettacolo per le scuole all'Auditorium della Provincia
Un racconto affascinante, travolgente e commovente della storia di Giorgio Perlasca, un giusto tra le nazioni, un uomo semplice e normale che, nel 1944, si mette al servizio dell'ambasciata di Spagna, affronta la morte ogni giorno, solo e unicamente per salvare la vita a 5.200 persone.
La sua storia sarà presentata martedì 10 dicembre, ore 10.30, nell’Auditorium della Provincia di Treviso, nello spettacolo Perlasca. Il coraggio di dire no scritto e interpretato da Alessandro Albertin con la regia di Michela Ottolini e con il patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca. Promosso dalla Fondazione Zanetti Onlus nella Giornata mondiale dei diritti umani, è un invito a riflettere su come si possa sempre contribuire a cambiare il corso della storia. Proposto nell’ambito del ciclo di incontri Passi verso l’Altrove rivolto alle Scuole Secondarie di Secondo Grado e alle altre persone interessate, racconta una storia meravigliosa affidandosi alla straordinarietà degli eventi e accompagna per mano lo spettatore alla scoperta di un capitolo della nostra storia che è necessario conoscere.
Commerciante di carni che ha rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, Perlasca è ricercato nella Budapest del 1944 dalle SS. Ma avendo guadagnato in passato la stima di Francisco Franco, possiede una lettera che lo invita, in caso di bisogno, a presentarsi in una qualunque ambasciata spagnola. L’uomo coglie questa opportunità di salvezza non tanto per sé, quanto per evitare l’atroce destino della deportazione a quante più persone possibile. Si fa chiamare Jorge Perlasca e si mette al servizio dell’ambasciatore Sanz Briz con cui collabora finchè questi è costretto a lasciare l’Ungheria. Assume allora indebitamente il ruolo di ambasciatore di Spagna ed in soli 45 giorni, sfoderando un coraggio da eroe, evita la morte ad almeno 5.200 persone. Per decenni conduce una vita normale, non racconta a nessuno la sua storia, nemmeno ai suoi familiari, fino al 1988 quando viene rintracciato da una coppia di ebrei ungheresi che gli devono la vita. Successivamente, ai giornalisti che gli chiesero il motivo delle sue azioni, lui rispose: «Lei cosa avrebbe fatto al mio posto?». Presentato per la prima volta a Treviso, lo spettacolo è una produzione Teatro de Gli Incamminati, in collaborazione con Overlord Teatro. L’ingresso è libero e rivolto alle scuole, per le altre persone interessate è consigliata la prenotazione, disponibilità fino a esaurimento posti.
Informazioni Fondazione Zanetti Onlus - T 0422.312680 - eventi@fondazionezanetti-onlus.org