Titino Carrara porta a Fonte la storia del teatro itinerante e dell'Italia che sognava nelle piazze
L’infanzia di attore girovago, l’esistenza nomade, repertori teatrali sconfinati e adeguati al gusto della piazza: questo e molto altro racconterà l’attore ferrarese Titino Carrara, discendente di una delle ultime famiglie d’arte ancora attive in Italia, in Strada Carrara. Tavole di un teatro viaggiante domenica 22 agosto alle 18.30 a Villa Pasini a Fonte, Treviso, ospite di Centorizzonti estate 2021 – Paesi e paesaggi come chicchi di melagrana, programma ideato e curato da Cristina Palumbo per Echidna Associazione Culturale in co-progettazione con i 12 Comuni della rete culturale Centorizzonti, in accordo di programma con la Regione Veneto. La partitura per attore solo è ideata da Laura Curino e Titino Carrara, con Titino Carrara e la regia di Laura Curino, in collaborazione Roberto Tarasco.
Lo spettacolo sarà preceduto alle 17.30 da una “passeggiata segreta” (gratuita) con partenza dal parcheggio dell’antico Maglio di Pagnano d’Asolo: come faceva il pubblico nel passato per raggiungere la piazza in cui si svolgeva lo spettacolo del teatro itinerante, si raggiungerà la cinquecentesca Villa Pasini a piedi, attraversando il paesaggio collinare asolano in un punto in cui è ancora particolarmente integro e ben conservato. Giunti a destinazione, il primo “spettacolo” a cui si potrà assistere è lo skyline che Villa Pasini offre, che consente di ammirare un lato poco noto del borgo di Asolo, grazie anche all’attenzione e al rispetto con cui la famiglia ha sempre conservato la proprietà e le bellezze naturali circostanti.
Una curiosità: il regista trevigiano Marco Zuin sta girando un film sulla storia della famiglia teatrale e in occasione di Strada Carrara a Villa Pasini allestirà un set di riprese, pertanto anche Centorizzonti e la dimora cinquecentesca entreranno a far parte dell’opera cinematografica in fase di realiazzazione. Al termine dello spettacolo si potrà proseguire la serata in una trattoria locale gustando un’ottima cena tipica all’Agriturismo Forno Antico di Paderno del Grappa (via dei Colli 31): il menù sarà infatti speciale, realizzato per gli affezionati di Centorizzonti.
Titino è figlio di Tommaso Carrara, detto Masi, e di Argia Laurini e appartiene ad una famiglia di teatranti nomadi da dieci generazioni. Debutta nei drammoni popolari dove numerosi sono "i figli della colpa": La voce del sangue, I due sergenti, La maestrina, Don Giuseppe cappellano alla bersagliera. A dieci anni la prima parte “importante”: Balilla ne I figli di nessuno di Salvoni e Rindi. Da allora prosegue la sua attività al seguito del Piccolo Carro di Tespi, della Compagnia Italiana di Prosa Carrara - Laurini, il teatro viaggiante costruito tutto a mano dal padre, spostandosi in tutto il Nord Italia per circa vent'anni, fino al 1965, quando i Carrara - Laurini si fermano a Valdagno (Vicenza). Nel 1978 la critica, e Ugo Volli per primo, lo segnala per l'originalità dell’interpretazione di Arlecchino in Antiche Farse al Teatro Verdi di Milano: la sua particolarità risiede nell'utilizzo degli strumenti tecnici provenienti dalle farse del repertorio familiare, di origine ottocentesca, all'interno del contesto del teatro delle maschere. Il successo è internazionale e lo porta con la compagnia familiare e come solista ad esibirsi in tutto il mondo.
Strada Carrara è il primo capitolo della sua biografia teatrale: Titino Carrara tesse il racconto di un’esistenza nomade e zingara, lontana dagli schemi borghesi ai quali la nostra società ha teso dal dopoguerra ai giorni nostri. Un soggetto che affronta il tema della diversità, rivelando un tessuto sociale, appartenuto alla storia italiana, fatto di carovane e teatri mobili, espedienti e repertori teatrali sconfinati, recitati a volte all’impronta e misurati sull’esigenza e il gusto estemporaneo della piazza. E delinea una continua lotta per l’affermazione di un’identità artistica e nobiliare, in un paese in trasformazione, in bilico tra poesia e nomadismo, alla ricerca di valori materiali e non incline a volersi riconoscere in realtà alternative. Tratteggiare questo tessuto sociale in via d’estinzione è quasi una necessità storica, per sostenere quel carico di umanità e di fantasmagoria che il nostro immaginario rischia di perdere.
“Questa storia – spiega Titino Carrara - l’ho vissuta in prima persona e tutto quello che racconto è assolutamente vero, anche se, alle volte ai limiti della credibilità. Tutti fatti talmente reali da non sembrare credibili: pare invece che appartengano più alle pagine dei copioni, molte volte canovacci, che gli attori mettevano in scena tutte le sere sulle tavole del loro palcoscenico, dove “principali” e “fondali” dipinti a mano su carta venivano sfondati da oggetti che il pubblico, anche troppo partecipe, lanciava al “generico primario”, il teatro sulle “piazze”. Solitamente il “cattivo” della situazione. Storie di un pubblico che si guadagnava lo spettacolo facendo chilometri a piedi, passando per i campi in inverno, con le lanterne accese in mano disegnando nella notte serpenti di luce”.
L’attore era già stato tra i protagonisti di Centorizzonti nel 2019, proponendo Manuale d’attore… modestamente lo nacqui, il secondo capitolo della sua biografia teatrale.
Biglietti: euro 10,00, prenotazione obbligatoria (info@echidnacultura.it, tel. 3711926476 orari ufficio, 3409446568 il giorno di spettacolo); biglietteria in loco un’ora prima e online su Eventbrite.it.
Cena tipica euro 20,00 (prenotazione obbligatoria)
È necessario esibire il Green pass per assistere allo spettacolo e partecipare alla visita guidata e alla cena
Info: echidnacultura.it, FB @echidnacultura, Instagram @echidna_cultura