"Un manicomio dismesso": presentazione del libro di Maria Antonella Galanti e Mario Paolini
La salute mentale al centro della serie di incontri promossi da Volontarinsieme per toccare temi delicati come quello della prevenzione, della tutela e della cura del disagio psichico. Riconoscere la fragilità e intervenire precocemente come presupposto fondamentale per garantire la cura e l’accessibilità ai servizi a tutti.
Il primo incontro prenderà le mosse dall’uscita del libro "Un manicomio dismesso " che racconta la storia dell'Ospedale psichiatrico di Sant'Artemio, chiuso definitivamente nel 1996 e acquistato dalla Provincia di Treviso nel 2005 affidando il progetto di restauro all’Architetto Toni Follina. Sarà l’occasione per toccare senza pregiudizio né retorica il tema della salute mentale analizzandolo dal punto di vista sanitario ma anche sociale e di visione della comunità.
Il convegno apre un ciclo di tre incontri a scadenza bimestrale che approfondiranno le diverse prospettive : sanitarie, sociali, giuridiche e penali e attraverso il confronto verranno presentate le difficoltà reali vissute dagli interessati e da tutte le persone che li circondano.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia Stefano Marcon, del Sindaco di Treviso Mario Conte, del Presidente V Commissione Sanità Sonia Brescacin e del Direttore Generale Francesco Benazzi si alterneranno diversi relatori a partire dal Dottor Gerardo Favaretto, già Direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Ulss2. Seguiranno gli interventi di Paola Roma, Presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss2, Carola Tozzini, Direttore dell’unità operativa complessa di salute mentale, distretto di Pieve di Soligo, Adriano Bordignon, Presidente del Forum delle associazioni familiari del Veneto e Barbara Schiavon, Referente Aiaf per Treviso.
«La salute mentale è una questione complessa e in questo particolare momento è diventato un argomento che riguarda tutti e specialmente la parte più giovane della nostra comunità» , per Anna Corò, Presidente Volontarinsieme questi incontri vogliono essere aperti a tutti, sono stati pensati soprattutto per coinvolgere la cittadinanza e rendere accessibile un tema così delicato. «Sono incontri – afferma Corò – che devono servire, occasioni che devono scuotere le certezze perché serve un’operatività sempre più avanzata: dobbiamo superare ogni tipo di frammentazione per contrastare la disgregazione sociale ».
«Sant’Artemio è la storia di un edificio ma anche la storia di persone, un patrimonio della città che va ricordato anche come simbolo di ciò che la salute mentale non deve più essere, ovvero un problema rinchiuso in quattro mura – spiega il Dottor Gerardo Favaretto, le problematiche legate all’ansia , alla depressione e agli altri disturbi mentali stanno aumentando considerevolmente e con loro anche i bisogni a queste collegati, eppure c’è ancora una grande difficoltà a dare risposte. «Il tema del disagio psichico deve essere affrontato – continua Favaretto - attraverso un un approccio di psichiatria di comunità: serve una visione della salute mentale, che riguarda tutti, dai più piccoli fino agli anziani. E’ inutile nascondersi – conclude - che i servizi sono sempre più in difficoltà, così come gli operatori che lasciano perché non reggono più i ritmi con il risultato che chi ha un bisogno urgente si trova spiazzato».
«La salute mentale è un nodo per lo sviluppo della qualità della vita del nostro territorio che riguarda tutti: persone, famiglie, associazioni, società civile ed economica». Adriano Bordignon, Presidente del Forum della associazioni familiari ribadisce come la salute mentale non debba essere una questione di nicchia ma un tema che coinvolge più o meno consapevolmente tante famiglie. «È evidente – scrive - la necessità di anticipare l’agire, promuovendo la qualità e la solidità delle relazioni familiari e di prossimità per lo sviluppo armonioso delle storie personali, nonché la capacità di cogliere per tempo i segni di malessere».