Presentazione del libro "Acqua guerriera. Vite controcorrente sul Piave"
Giovedì 4 maggio alle ore 18, la Fondazione Benetton Studi Ricerche presenta nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso, il libro Acqua guerriera. Vite controcorrente sul Piave (Ediciclo Editore, 2016) della giornalista Elisa Cozzarini. Assieme all’autrice ne parleranno: Loretta Bellussi, Comitato Tutela Paesaggio Veneto; Fausto Pozzobon, Legambiente “Piavenire” di Maserada sul Piave; Cristian Bertolin, associazione Open Canoe - Open Mind; introduzione musicale di Federica Lotti, flautista.
Il Piave è il fiume guerriero per eccellenza. Il suo mormorio difese l’Italia dallo straniero nella Grande Guerra. Eppure per la gente, in Veneto, è rimasto femminile: è l’acqua che ha plasmato la terra, le persone, la cultura. È l’acqua di cui sono figli. Era l’autostrada di un tempo, una via di comunicazione liquida e impetuosa, che per secoli ha collegato le Dolomiti alla Serenissima a bordo delle zattere. Cosa resta oggi di quel fiume abbondante, a tratti spaventoso? Lungo i suoi 222 chilometri, dalla sorgente sul monte Peralba all’Adriatico, in ogni ponte leggi: «fiume sacro alla Patria». Ma oltre quelle targhe l’acqua scompare, incanalata, intubata, ridotta a merce, violata.
Acqua guerriera. Vite controcorrente sul Piave è un viaggio alla ricerca dell’anima del Piave e della terra che attraversa, ferita da un benessere capace di travolgere ogni cosa. Traccia il ritratto dei suoi eroi contemporanei, gli arditi dell’ambiente, i devoti al territorio e al paesaggio, persone normali che si mettono controcorrente, perché tutta la bellezza non sia inghiottita dal cemento e dall’immondizia. Elisa Cozzarini si è avvicinata al Piave per la prima volta nel 2012, per un’inchiesta sulle problematiche ambientali del fiume, pubblicata su «La Nuova ecologia», il mensile di Legambiente. Nel 2013 ha realizzato il documentario La Piave. Racconto di un fiume, distribuito in Veneto con i quotidiani del gruppo L’Espresso. Scrive l’autrice: «Per capire il fiume devi uscire dall’auto, avvicinarti, scenderlo in canoa. Solo entrandoci dentro puoi scoprire la trama mutevole delle sue correnti, le sfumature dei sassi, emozionarti di fronte agli scorci naturali che ancora sopravvivono, percepire la presenza misteriosa delle anguane, mezze donne mezze pesce. E puoi renderti conto di chi sono i mostri contro cui lottano oggi i guerrieri della Piave».
Ingresso libero. Auditorium spazi Bomben, Fondazione Benetton, via Cornarotta 7, Treviso. Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, www.fbsr.it