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Scuola: nuove regole per quarantena e tamponi

Da oggi cambia il protocollo per alunni e insegnanti per la gestione dei casi di positività in classe, le disposizioni del Miur

Scattano da oggi, 8 novembre 2021, le nuove regole per la gestione dei casi positivi a scuola, con l'obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni in presenza. Il ministero dell'Istruzione ha inviato agli istituti scolastici il protocollo con le spiegazioni tecniche per i presidi informa l'AdnKronos. Ci sarà una procedura "standardizzata".

La scuola deve comunicare le disposizioni agli studenti (o ai genitori, in caso di minorenni) e agli insegnanti che sono venuti a contatto con il positivo entro le 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi o l’esecuzione del tampone. Il referente Covid deve comunicare alla Asl le misure adottate.

Il preside sospende "in via eccezionale e urgente" le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie "siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente". Deve informare la Asl, individuare i "contatti scolastici" e per loro sospende temporaneamente le lezioni, "trasmettere ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal Dipartimento di prevenzione della Asl" e "segnalare al Dipartimento di prevenzione i contatti scolastici individuati". I dati sui vaccinati non sono nella disponibilità della scuola e "quindi non vanno trattati".

Novità tamponi

Un tampone da effettuare il prima possibile (“tempo zero” T0). Se il risultato è negativo si può già rientrare a scuola senza fare la quarantena. Bisognerà effettuare un secondo tampone dopo cinque giorni (“tempo 5” T5). Possono essere eseguiti i test rapidi, molecolari oppure i salivari con analisi sempre molecolare. 

I docenti che sono vaccinati fanno il test e, se negativo, rimangono a scuola. Se invece non sono vaccinati vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo e rientrano soltanto se il nuovo tampone è anch'esso negativo.

Un positivo in classe

I compagni dello studente (o del docente) positivo devono fare il 'Tampone 0' (T0) il prima possibile dal momento in cui sono stati informati dal referente scolastico. Rientrano subito in classe se il risultato è negativo. Dopo cinque fanno l'altro test. Per i docenti che hanno svolto attività in presenza nella classe dell'alunno positivo i casi sono due: se sono vaccinati fanno il test e restano a scuola, se non lo sono vanno in quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo disposizioni diverse della Asl.

Se in classe ci sono due casi

Se ci sono due casi gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi 6 mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni (Tempo 5 -T5: ulteriore test dopo 5 giorni dal momento T0 (es. il momento della comunicazione). Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena 10 giorni anche se negativi al primo esame. Per i docenti si procede allo stesso modo (come già succedeva per un solo caso). Alle elementari e in prima media, frequentate da under 12, vanno tutti a casa 10 giorni.

Con tre casi scatta la Dad

Alunni e docenti che hanno svolto attività in presenza, dopo aver fatto il primo tampone, anche se negativo, vanno in quarantena. L'isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati.

Cosa succede dalla scuola dell’infanzia fino alla prima classe della scuola media

Negli asili, alle elementari e alla medie, visto che gli under 12 non possono ancora essere vaccinati, per i bambini appartenenti alla stessa sezione o gruppo del positivo è prescritta la quarantena di dieci giorni con tampone alla fine del periodo di isolamento.

Gli educatori che hanno svolto attività in presenza nella sezione del bambino positivo dovranno osservare il periodo di quarantena che varia da sette giorni (per i vaccinati) a dieci giorni (per i non vaccinati). Anche loro dovranno fare un tampone dopo l’isolamento. La valutazione del singolo caso è comunque a carico del dirigente in base al tempo di permanenza nella sezione e l’entità del contatto diretto con il positivo.

L'associazione Priorità alla scuola fa notare due punti critici:

  • Le Regioni devono garantire che le ULSS siano in grado di sostenere le disposizioni delle quarantene selettive, organizzando hub per tamponi rapidi dedicati al mondo della scuola. I meccanismi che riducono le eventualità e la durata delle quarantene dipendono dalla tempestività delle analisi: i tamponi devono essere subito prenotabili, eseguiti e refertati. In caso contrario, le quarantene entreranno in vigore di fatto e dureranno troppo.  Le Regioni dovranno stanziare tutte le risorse necessarie in termini di personale e materiali. Inoltre, affinché questo nuovo protocollo sia anche facilmente applicabile, è urgente adottare i test salivari, almeno fino ai 12 anni di età. 
  • Distinzione tra studenti vaccinati e non presente nel nuovo protocollo nazionale. Già questi primi mesi di scuola hanno mostrato le difficoltà che derivano dalla gestione dei rientri da quarantene di lunghezza differenziata (tra chi fa il tampone in uscita e chi attende il limite massimo): il gruppo classe si riforma talvolta nell’arco di una settimana, andando a complicare e intaccare il regolare funzionamento degli istituti scolastici. L’introduzione di ulteriori distinzioni, oltre a porre ulteriori ostacoli organizzativi, diventa divisiva. La scuola invece è una comunità e come tale deve funzionare, trovando caso mai delle mediazioni, non approfondendo fratture e non lasciando indietro nessuno.

Nuove indicazioni per la gestione dei casi di positività a scuola, le disposizioni del Miur: Link 

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