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Green Cison di Valmarino

Il borgo di Rolle tra i premiati del Premio Mazzotti Contemporaneo per l'ambiente

Luogo del cuore del FAI e Bandiera arancione Touring, è esempio di resilienza per la capacità di preservare la biodiversità colturale, le pratiche tradizionali e il paesaggio rurale

È iniziata quest’anno, con il Premio Mazzotti Contemporaneo - Lampadiere dell’ambiente, la ricerca del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” dei “cento uomini come Mazzotti” a cui faceva riferimento Dino Buzzatti, a suo avviso sufficienti per difendere e preservare il patrimonio artistico e le bellezze naturali del nostro Paese e non solo: i primi quattro nomi, individuati in collaborazione con FAI - Fondo Ambiente Italiano, CAI - Club Alpino Italiano, Touring Club e Premio Rigoni Stern sono: il meteorologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, la Fondazione Aurelio Peccei - Club di Roma, il GISM - Gruppo italiano scrittori di montagna e il Borgo di Rolle, frazione di Cison di Valmarino.

Essi possono essere considerati gli “eredi spirituali” di Giuseppe Mazzotti, detto “Bepi”, ispiratore del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, ecologista trent’anni prima che l’ecologia venisse riconosciuta come scienza e acuto anticipatore in molti altri ambiti (è riconosciuto come “il salvatore delle ville venete”, fu colui che per primo introdusse nel Trevigiano la “strada del vino rosso” e la “strada del vino bianco”, innescando il germe del marketing territoriale in quelle che sarebbero diventate le Colline del Prosecco Patrimonio Unesco, e molto altro) a difesa delle bellezze naturali, architettoniche, artistiche e delle tradizioni preziose.

La premiazione si è svolta sabato al Teatro Millepini di Asiago, con il patrocinio del Comune di Asiago e il sostegno di Stiga Spa, Valcucine. Driade, FontanaArte e Toscoquattro, ed ha seguito il convegno “Mai più l’ambiente preso in giro” che si è tenuto venerdì 20 settembre con l’intervento di Luca Mercalli, del glaciologo e climatologo Claudio Smiraglia, del Premio Nobel per l’ambiente 2007 Richard Samson Odingo e dell’entomologo ed ecologo Giovanni Onore ed ha offerto uno sguardo su presente e futuro dell’ambiente da tre differenti prospettive, europea, africana ed americana. La scelta di Asiago non è stata casuale: con essa si è voluto rendere omaggio a due illustri paladini dell’ambiente che vissero sull’altopiano, Mario Rigoni Stern e Ermanno Olmi.

Premiati e motivazioni
I quattro premi sono stati assegnati a pari merito. Il primo assegnatario del Premio Mazzotti Contemporaneo - Lampadiere dell’ambiente è stato Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico che presiede la Società Meteorologica Italiana, dirige la rivista Nimbus ed è consigliere scientifico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; ha maturato 35 anni di esperienza nell’analisi di antiche serie di dati meteorologici e ha reso familiari il tema della sostenibilità ambientale, e l’urgenza di intervenire con azioni efficaci, in oltre duemila conferenze e in corsi universitari, in libri continuamente aggiornati, in tv e sui principali quotidiani italiani. “Alla presa di coscienza e alla conoscenza Mercalli ha fatto seguire i fatti - sottolinea Salvatore Giannella, storico direttore di Airone e coordinatore del progetto Mazzotti Contemporaneo - lui, la sostenibilità, la pratica di persona in una casa ad alta efficienza energetica in Val di Susa”.

“Ricevere questo premio è un grande onore – ha sottolineato Luca Mercalli – e sarò orgoglioso di conservarlo in attesa di poterlo passare simbolicamente ad altri, che sappiano fare della lotta ai cambiamenti climatici la propria missione. Oggi, purtroppo non è ancora percepita l’urgenza di intervenire in modo incisivo per fermare il riscaldamento globale – ha proseguito il climatologo ­– nonostante l’allarme lanciato dagli scienziati ci faccia riflettere, non vedo ancora le condizioni per una mobilitazione collettiva di fronte all’emergenza climatica. La verità è che contenere l’aumento delle temperature entro i 2° centigradi, come previsto dall’Accordo di Parigi, è già un fallimento, perché consegnerà alle prossime generazioni un pianeta compromesso, ma la transizione verso una gestione sostenibile delle risorse è necessaria e si otterrà solo con delle rinunce, selezionando desideri, cambiando abitudini e inventando un nuovo paradigma economico”

Il secondo “Mazzotti Contemporaneo” è stato assegnato alla Fondazione Aurelio Peccei - Club di Roma, nella ricorrenza dei sui 50 anni, per “aver costituito uno straordinario pensatoio planetario (a cominciare dal primo rapporto, del 1972, I limiti della crescita) che si è sempre interrogato sul nostro futuro, dandoci rapporti di grande rilievo (sino a oggi 47) che hanno segnato l’avanzamento a livello mondiale della cultura della sostenibilità e di una nuova impostazione economica che rimetta al centro del nostro interesse il capitale umano e il capitale naturale. Per dare a tutti, nel mondo, l’accesso alle risorse primarie: acqua, cibo, energia nel rispetto dei limiti della natura”. Il riconoscimento è stato ritirato da Gianfranco Bologna, biologo, full member del Club di Roma, segretario generale della Fondazione Peccei che rappresenta il Club di Roma in Italia e direttore scientifico del Wwf Italia.

Il terzo premio è andato al GISM - Gruppo italiano scrittori di montagna, associazione fondata a Torino il 14 aprile 1929 da Agostino Ferrari e Adolfo Balliano. Iniziata con la pubblicazione della rivista Dolomiti, in questi primi novanta anni l’attività del Gism ha tenuto fede al suo impegno istituzionale di “esaltare e diffondere i valori ideali dell'alpinismo, di ispirare l'amore per la montagna e di promuovere ogni iniziativa atta a favorirne la conoscenza e la salvaguardia, nel rispetto dei valori naturali dell'ambiente e delle genti montanare”. Ha ritirato il premio il presidente, Dante Colli, che riassume nella sua figura il dna degli iscritti al Gruppo.

Quarto premiato è stato il Borgo di Rolle, frazione di Cison di Valmarino e “luogo del cuore” posto sotto la tutela del Fai, proclamato recentemente Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Il borgo, adagiato sulle Colline del Prosecco da poco divenute patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è stato segnalato per aver recuperato l’antico cultivar con l’impegno del Fondo per l’Ambiente Italiano e il coinvolgimento delle imprese agricole locali. “Il recupero delle sementi antiche - spiega Giannella - è un aspetto fondamentale per il tema dell’”adattamento" ai cambiamenti climatici. Il caso è emblematico perché rappresenta un esempio di "resistenza" di un piccolo borgo collinare a rischio abbandono, ma soprattutto rispetto al tema della produzione agricola, alla capacità di preservare la differenza colturale, alle pratiche tradizionali, all’umanità e altruismo, al paesaggio rurale di interesse culturale ricorrente nelle poesie di Andrea Zanzotto, che lo definì 'una cartolina spedita dagli Dei'”.

I viticoltori locali hanno difeso nei secoli le radici del Prosecco, bistrattate da un'agricoltura diventata puro business e hanno preservato il dna dell'oro della Marca realizzando una selezione domestica dei vitigni e privilegiando la qualità e preservando biotipi poco produttivi. Con la vendemmia 2016 è partita l'individuazione e la mappatura dei biotipi Tutela e valorizzazione del terroir storico testimoniale di Rolle, reso possibile grazie al contributo stanziato dal Fai nell'ambito della settima edizione del censimento I Luoghi del Cuore. Una ricerca che ha evidenziato come gli antichi vigneti di Rolle siano quelli più originari, avendo preservato le linee genetiche del Prosecco, una riserva di una ricca biodiversità viticola sopravvissuta ai processi di omologazione colturale tipici della moderna viticoltura, che basa la propria produzione sull'uso di una o poche linee genetiche. Il riconoscimento è stato ritirato da Enrico De Mori, delegato Ambiente Fai locale, che ha incoraggiato e sostenuto la comunità e in particolare gli agricoltori del Borgo di Rolle, nel recupero degli antichi vitigni delle sementi autoctone; “Questo premio rappresenta un incentivo a perseverare nel nostro impegno nella tutela attiva del territori e dell’identità locale – ha dichiarato de Mori ­– certi che si tratti del modo migliore per garantire uno sviluppo sostenibile, nel pieno rispetto dell’ambiente che ci ospita”.

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