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Caro energia: a Treviso è rincorsa al fotovoltaico per risparmiare

Ermes Torresan, Direttore Acquisti di Marchiol S.p.A.: «Dallo scorso anno le richieste sono raddoppiate. Questa impennata trova spiegazione nell’introduzione di nuovi incentivi statali come il Superbonus 110%, il Bonus casa al 50% e la possibilità della cessione del credito»

Nella Marca è corsa al fotovoltaico. Una svolta totalmente green quella che stanno operando i trevigiani, per certi versi quasi inaspettata, ma che segue l’attuale situazione di difficoltà economica che vivono le famiglie del territorio a causa dei noti rincari sulle bollette dell’energia e sul prezzo del carburante. Un problema ampliato prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina su cui ricadono anche molte situazioni speculative sul mercato. Tutto ciò è però risultato terreno fertile per tutti quei cittadini che da una problematica attuale hanno trovato una possibile fonte di risparmio per il futuro puntando tutto sul fotovoltaico.

«Dopo una prima fase di sviluppo del fotovoltaico avvenuta per effetto degli incentivi statali tra il 2009 ed il 2013, la crescita si è poi mantenuta progressiva e costante fino al 2019. Nel frattempo, il mercato ha continuato la sua ascesa anche nel 2020, seppur con l’arrivo del Covid-19 – commenta Ermes Torresan, Direttore Acquisti di Marchiol S.p.A., azienda leader nel settore in tutto il Triveneto – Dallo scorso anno abbiamo invece assistito ad un’ulteriore accelerazione che ha più che raddoppiato le richieste dei nostri clienti. Questa impennata trova spiegazione nell’introduzione di nuovi incentivi statali come il Superbonus 110%, il Bonus casa al 50% e la possibilità della cessione del credito». Anche la tecnologia ha però avuto un ruolo preponderante nell’aumento esponenziale di richieste che in queste settimane stanno intasando gli uffici della Marchiol come di tante altre realtà del settore. Basti pensare che nel tempo si è passati da pannelli fotovoltaici che dieci anni orsono producevano circa 200 watt/ora agli attuali che producono oltre 400 watt/ora. Tutto ciò oltre ai sistemi di gestione che oggi sono molto più efficienti rispetto ai vecchi apparati.

«Questa nuova efficienza si basa soprattutto su nuove tecnologie di accumulo al litio che permettono di immagazzinare energia di giorno per poi usufruirne durante la notte – continua Torresan – Ma non dimentichiamo l’esistenza anche dei sistemi di ricarica per gli autoveicoli elettrici o le pompe di calore. Si tratta di innovazioni che portano i cittadini ad una nuova concezione del green e dell’ecosostenibilità votata al risparmio sui conti familiari. Nonostante ciò, reputiamo che i soli incentivi governativi non siano il solo motore di questa crescita, ma che questa visione sia ormai un’esigenza comune volta alla ricerca della indipendenza energetica e della salvaguardia dell’ambiente».

Una ulteriore novità in questo settore sono poi le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ossia un sistema intelligente di scambio di energia generato da fonti rinnovabili. La Comunità Energetica è composta da una rete di utenti in cui i singoli produttori e consumatori di energia tramite volontaria adesione, producono, accumulano e distribuiscono energia pulita fra loro, con vantaggi concreti. Questo modello di condivisione energetica permette l’accesso ad energia da fonti rinnovabili a tutti, anche a chi non possiede un impianto fotovoltaico, o anche a chi desidera installarne uno in comproprietà e condividerne i benefici, per esempio nei condomini. «Negli ultimi mesi la situazione si sta ulteriormente evolvendo: la scarsità di materie prime, il relativo prezzo in continuo aumento e l’incertezza sull’approvvigionamento energetico hanno fatto lievitare sensibilmente il costo dell’energia - chiosa Torresan - Tutto questo rende ancora più conveniente ricorrere alle energie alternative in quanto si sono notevolmente accorciati i tempi di recupero del capitale investito. Per il 2022 il trend di crescita da inizio anno è paragonabile all’andamento del 2021».

L’approvvigionamento di componenti fotovoltaici, in particolar modo dei sistemi di accumulo, è un problema in Italia che si protrae ormai da diversi mesi. Covid, trasporti navali, carenza di container hanno contribuito in modo pesante sulle pianificazioni degli ordini e la gestione del magazzino. «Per far fronte a questi problemi, abbiamo scelto di diversificare i nostri acquisti su più fornitori, implementando importanti programmazioni di acquisto - conclude Torresan - Fortunatamente, i nostri fornitori ci stanno supportando nelle consegne anche se non sono mancati dei momenti di tensione, che in alcuni casi hanno avuto come effetto il maggior consolidamento e rafforzamento della nostra partnership con loro. Con gli installatori vogliamo sempre mantenere un rapporto di massima trasparenza delle informazioni e condivisione delle problematiche, cercando di anticipare quali potrebbero essere le criticità previste sui vari fornitori per garantire loro un servizio di massima professionalità».

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