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Coldiretti Treviso dice no alle locuste "in tecia" in aperto contrasto al "greenwashing"

L’introduzione delle cavallette a tavola per il consumo umano da parte della UE proprio non va giù agli agricoltori trevigiani

“Locuste in tecia? No, grazie”. Coldiretti Treviso non sa se ridere o piangere di fronte all’autorizzazione della Commissione Ue all’immissione sul mercato della locusta migratoria per uso alimentare umano. “Nel mondo ci sono state popolazioni cannibali, non vorremo che la notizia arrivasse all’Ue e fosse sdoganata anche questa pratica. Sarebbe un bel problema per i nutrizionisti – ironizza Coldiretti Treviso – La verità è che ogni cultura propone dei cibi particolari nella propria dieta, ma molte volte ci sono esigenze che nascono da popolazioni costrette a nutrirsi con ciò che possono...Al di là della libertà di ognuno di scegliere come alimentarsi, nel rispetto comunque delle disposizioni vigenti, per noi una corretta alimentazione non può prescindere dalla identità, cultura e realtà produttive di un territorio e da precisi comportamenti etici e sostenibili nella produzione dei cibi”.

L’introduzione delle cavallette a tavola per il consumo umano si aggiunge a quanto c’è già in elenco ai sensi del regolamento (UE) 2015/2283 sui Novel Food. In estate, Bruxelles – ricorda la Coldiretti - aveva già concesso il primo ok alla larva gialla della farina (Tenebrio molitor) con la possibilità di utilizzare l’insetto intero essiccato sotto forma di snack e come farina ingrediente in una serie di prodotti alimentari. Coldiretti Treviso condivide la mozione approvata ieri in Consiglio regionale e presentata dal Consigliere regionale Nazzareno Gerolimetto che impegna la Giunta a monitorare il fenomeno del Greenwashing (ecologismo di facciata)  prestando attenzione a questi cibi considerati ecologicamente sostenibili a scapito di menù tradizionali, legati alla storia locale e alla base della dieta mediterranea. A spingere verso il consumo di insetti è da qualche anno la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) forte del fatto che nel mondo già quasi 2000 specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone.

“Speriamo di poter presto contare su delle informazioni precise di carattere sanitario e salutistico facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità di questi insetti considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari – conclude Coldiretti Treviso – Dall’Europa spero più attenzione a contrastare gli attacchi alle identità dei prodotti nostrani, vedi Prosek, e dall’altro ai falsi cibi come la carne senza carne, l’aranciata senza arance e il latte senza latte”.

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