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Comunità energetiche rinnovabili: «Risparmi in bolletta fino a 500 euro»

Giovedì 7 luglio il convegno ospitato dalla Provincia di Treviso: «Avviato un percorso virtuoso per la Marca nella direzione dell’autonomia energetica, delle fonti green e del taglio ai costi dell’energia»

«Una comunità energetica rinnovabile per ogni Comune della Marca Trevigiana e del Veneto». È questo l’appello agli enti locali trevigiani e veneti lanciato da Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione comuni della Marca trevigiana, e dal consigliere regionale Roberto Bet, anch’egli membro del cda del Centro studi amministrativi dell’Associazione Comuni e promotore di una legge regionale di prossima approvazione sugli impianti fotovoltaici a terra.

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Se ogni ente Comune della provincia di Treviso e del Veneto promuovesse una comunità energetica da un megawatt sarebbe coperto il 10% del fabbisogno energetico del nostro territorio e, grazie agli incentivi del Gse, i cittadini coinvolti in queste associazioni giuridiche innovative, introdotte dalla legislazione nazionale in attuazione alla direttive europea Red, risparmierebbero sulla bolletta dell’energia anche fino a 500 euro l’anno (ma i risparmi coinvolgerebbero anche l’ente locale). Sono alcuni dei numeri usciti dal partecipatissimo convegno (420 persone tra presenti e collegati da remoto) “Le Comunità energetiche rinnovabili. Dalla promozione alla costituzione” promosso dall’Associazione comuni della Marca trevigiana, insieme ad Anci Veneto e con il patrocinio della Provincia di Treviso, che si è tenuto questa mattina presso l’auditorium dell’ex Sant’Artemio. Va detto che l’obiettivo di un megawatt è alto, ma alzare l’asticella è un dovere in questo momento in cui  l’emergenza energetica e quella climatica sono sotto gli occhi di tutti. Nel 2030, del resto, il nostro Paese dovrà aver raggiunto l’obiettivo comunitario che fissa nel 30% il fabbisogno energetico coperto da fonti pulite per arrivare nel 2050 ad avere un continente carbon-free. In ogni caso, le comunità energetiche promosse dagli enti locali potranno partire con impianti fotovoltaici di taglia più piccola per poi, nel tempo, ingrandirsi. Nella Marca non esiste ancora una comunità energetica rinnovabile promossa da un ente locale. Il Consorzio Cev (Consorzio Energia Veneto), che associa 1100 Comuni su tutto il territorio nazionale, ha aiutato 16 Comuni italiani a costituire le proprie comunità energetiche ed è a disposizione anche degli enti locali della provincia di Treviso. Lo ha ribadito il presidente Andrea Augusto Tasinato, illustrando questa mattina al convegno gli schemi di tutti gli atti amministrativi necessari per attivare una comunità energetica.

Treviso, sta già scaldando i motori, attraverso il progetto Mediaree-Next Generation City “La Grande Treviso”, mentre i Comuni sotto 5mila abitanti stanno aspettando il bando nazionale finanziato con i fondi del Pnrr. A facilitare il processo, è ora arrivata la legge regionale di promozione delle comunità energetiche, che ha stanziato 250mila euro per la loro promozione e conta sull’arrivo di 10 milioni di euro di risorse comunitarie. Autonomia energetica, grazie all’auto produzione e all’auto consumo, e risparmio sulle bollette di luce e riscaldamento sono dunque gli obiettivi da far raggiungere al più presto al nostro territorio. Oggi è iniziato un percorso che coinvolge tanti attori, istituzionali e privati. Il convegno infatti ha messo intorno al tavolo tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nel facilitare questo processo virtuoso. Sono intervenuti infatti anche rappresentanti di: FOAV – Federazione Regionale Ordine degli Architetti, Foiv (Federazione Regionale Ordine degli Ingegneri), Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Treviso, Ordine degli Ingegneri della provincia di Treviso, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Treviso, Ordine dei Periti e Periti laureati della provincia di Treviso, Assindustria Venetocentro, Confartigianato Imprese Veneto e Cna Veneto. Un ruolo importante, nel favorire la nascita di comunità energetiche rinnovabili, conta di giocarlo anche la Provincia di Treviso.

I commenti

«Sono orgoglioso di rappresentare in questa convegno Anci Veneto che da tre anni sta lavorando sul tema delle comunità energetiche - ha esordito Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto collegatosi da casa dove è in quarantena da qualche giorno -. È fondamentale in questa fase farsi trovare pronti perché la sfida è oggi. Lo sforzo che i sindaci devono fare è ragionare in una logica di territorio esteso, sovra comunale, e di comunità condivisa».

«Siamo riusciti a far approvare all’unanimità dal Consiglio regionale una norma che promuove le comunità energetiche, sintesi della proposta che avevo portato io in giunta e di due proposte arrivate dalla minoranza - ha continuato Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo Economico – Energia  -. Stiamo inoltre lavorando al Piano Energetico regionale e uno degli elementi perno di questa nuova programmazione sono proprio le comunità energetiche».

«Da sempre la Provincia riserva ai temi ambientali e della sostenibilità un'attenzione peculiare e si impegnerà ora a promuovere e diffondere tra i Comuni le informazioni sulla transizione energetica e sui contributi regionali per l’istituzione delle comunità energetiche rinnovabili - ha concluso Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, nel suo intervento -. Ringrazio dunque gli organizzatori, le istituzioni, le autorità e i partecipanti tutti per aver realizzato questo momento di incontro e discussione oggi più che mai importante per perseguire il benessere della comunità e delle future generazioni».

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