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Energie rinnovabili, Consorzio Agrario lancia rivoluzione del riscaldamento

Il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno stipula un'alleanza con la Drusian Impianti. L'obiettivo è costituire una filiera certificata

TREVISO — Il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno guarda al mercato delle energie rinnovabili e lancia la rivoluzione del consumo di biocombustibile: non più vendita al dettaglio, ma attraverso un servizio integrato che garantisce in un’unica soluzione installazione, manutenzione e fornitura di centrali termiche a biomassa. Un nuovo modo di vendere e incentivare l’uso di energie rinnovabili, reso possibile grazie all’alleanza strategica che il Consorzio Agrario ha stipulato con un’altra azienda trevigiana, l’opitergina Drusian Impianti. L’obiettivo è costituire una filiera tra aziende del territorio operanti nel settore legno-energia, dalla costruzione degli impianti alla fornitura di biocombustibile, certificata dal marchio SelvaFlama, riconosciuto dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL). Una sinergia che punta allo sviluppo nelle province di Treviso e Belluno di un servizio integrato di qualità, in grado di offrire in un’unica soluzione contrattuale l’installazione-manutenzione di centrali termiche (generatore a biomasse e silo deposito combustibile), a cura di Drusian, e la fornitura di biocombustibile sfuso (legna, cippato e pellets), mediante consegna per autobotte da parte del Consorzio Agrario. Il tutto realizzato su misura delle esigenze del cliente (aziende e privati), sfruttando gli incentivi fiscali in vigore o investendo a costo zero attraverso innovative formule di contracting energetico.

«Siamo fieri di avviare questa collaborazione, che ci permette di espandere ulteriormente un mercato in cui già siamo molto presenti nelle province di Treviso e Belluno, ottimizzando l’impiego delle nostre strutture aziendali – afferma il presidente del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno, Fulvio Brunetta - Sul fronte delle energie rinnovabili attualmente il Consorzio Agrario vanta una buona quota di mercato nella vendita di pellet al dettaglio, ma la nostra intenzione è quella di incentivare la vendita di pellet sfuso, consegnato con autobotte automatica: è un modo intelligente di usare il pellet, in quanto non c’è sforzo per il cliente, non si sporca e non c’è rifiuto di imballaggio».

«Le biomasse rappresentano una fonte di energia ecologica e conveniente, valida non solo per usi domestici, ma anche per l’alimentazione di impianti più grandi, come quelli di industrie, edifici comunitari, serre, enti pubblici – spiega il direttore del Consorzio Agrario, Pietro Carniato – Basti pensare che rispetto a metano, gasolio e gpl, i cui valori di consumo si attestano tra i 100 e i 250 euro per MWh, il pellet consegnato in autobotte presenta un valore di consumo di 69 euro per MWh, con un risparmio medio sul costo annuo del riscaldamento di oltre il 50%. Senza dimenticare, ovviamente, l’abbattimento dell’impatto ambientale, aspetto che oggi ha valenza sia ecologica che commerciale: gli edifici serviti da impianti a biomassa, infatti, acquistano automaticamente la classe energetica A, aumentando così il loro valore nel mercato immobiliare».

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