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Flavescenza dorata, Confagricoltura Treviso riunisce la viticoltura della Marca a difesa dei vigneti

Obiettivo principale della tavola rotonda quello di illustrare i passi avanti compiuti dalla ricerca scientifica nell’individuare soluzioni per difendere i vigneti senza impatti sull’ambiente e sulle colline del Prosecco

La flavescenza dorata - malattia della vite trasmessa da un insetto che, negli ultimi anni, sta interessando sempre più vigneti anche nella Marca – e le strategie di contrasto a tale fitopatologia sono stati i focus dell’incontro “Flavescenza dorata della vite, sostenibilità ambientale e gestione del paesaggio nella zona Unesco”, organizzato da Confagricoltura Treviso e tenutosi a Valdobbiadene presso l’Auditorium Celestino Piva. Protagonisti dell’appuntamento – moderato da Franco Adami, vicepresidente di Confagricoltura Treviso – sono stati Federico Caner, Assessore Regionale a Fondi UE - Turismo – Agricoltura – Commercio estero; Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente di Confagricoltura Treviso; Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene; Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, e Carlo Duso dell’Università degli Studi di Padova.

Obiettivo principale della tavola rotonda quello di illustrare i passi avanti compiuti dalla ricerca scientifica nell’individuare soluzioni per difendere i vigneti senza impatti sull’ambiente e sulle colline del Prosecco, e definire un piano di interventi corali per debellare la patologia. “Le manifestazioni epidemiche causate, tra il 2018 e il 2020, dalla flavescenza dorata o dai giallumi in genere hanno assunto dimensioni maggiori e molto preoccupanti, interessando soprattutto le zone viticole delle province di Treviso, Vicenza, Belluno, e in parte di Venezia e Verona. La Regione con il suo Servizio Fitosanitario è impegnata nell’attività di monitoraggio della presenza della malattia e del vettore, attraverso il coordinamento di un’azione capillare sul territorio, finalizzata alla raccolta dei dati e alla loro divulgazione, oltre che all’individuazione dei momenti più opportuni per l’esecuzione dei trattamenti. Sono stati inoltre organizzati incontri e attività formative per aggiornare le conoscenze dei tecnici operanti presso cantine, consorzi e associazioni. Inoltre, dal sito della Regione, è possibile consultare una scheda tecnica sul tema, creata appositamente” ha spiegato l’Assessore Caner.

Secondo Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi “il problema della flavescenza dorata sta creando gravi problemi, tanto al mondo vitivinicolo quanto al territorio della Marca. Abbiamo voluto riunire oggi i principali attori del Sistema Prosecco per definire un progetto coordinato, che sia comune a tutti gli operatori del settore, e che veda un coinvolgimento forte del mondo accademico, per una ricerca che sia sempre attuale e in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica indicati da Unione Europea e Unesco”. D’accordo anche Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che ha dichiarato "Siamo tutti assieme impegnati ad affrontare una calamità per la viticoltura, gli attacchi della flavescenza dorata. La volontà di tutti è di affrontare questa emergenza con strumenti idonei e sfruttando i risultati della ricerca scientifica che vantano rigore agronomico. In questa importante sfida, i nostri produttori vitivinicoli vogliono valorizzare forme di agricoltura sempre più all’avanguardia e orientate alla sostenibilità ambientale. È questa la strada in cui si sta andando e che dobbiamo proseguire".

Il problema della flavescenza dorata deve essere affrontato con grande attenzione anche verso il disciplinare Unesco che tutela l’area. "La tutela e la conservazione del nostro Sito – ha spiegato Marina Montedoro, Presidente dell'Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene - è una conditio sine qua non per preservarlo, consegnarlo alle generazioni future e assicurarci che le nostre Colline restino iscritte nei Patrimoni dell’Umanità. Il disciplinare tecnico ha un ruolo strategico e rappresenta uno strumento di tipo urbanistico, essenziale per dotare l'area e i comuni di regole univoche ed uniformi in un'ottica di gestione oculata del territorio. Dalla sua applicazione ne discenderanno anche la cura e il mantenimento del paesaggio, cuore del valore di patrimonio dell'umanità. Grazie al dialogo con le amministrazioni comunali e con la Regione, da alcuni mesi stiamo lavorando all'aggiornamento del disciplinare, con lo scopo di renderlo sempre più adeguato anche alle esigenze dei viticoltori che devono essere messi nelle migliori condizioni per continuare a garantire, con il loro lavoro sulle rive, la manutenzione e la tutela di un paesaggio unico".

“Le recenti recrudescenze di flavescenza dorata della vite sono influenzate da molteplici fattori in corso di studio. Si tratta di interazioni che coinvolgono i patogeni, gli insetti vettori, le piante ospiti, il clima. Non meno importante è la disponibilità di sostanze attive ad azione insetticida. Affrontare questa sfida richiede un grande impegno non solo da parte dei ricercatori ma di tutte le componenti interessate al problema: viticoltori, consulenti, fornitori di mezzi tecnici e servizi, enti pubblici, associazioni, consorzi di tutela. Si tratta, infatti, di un problema che va affrontato a livello territoriale” conclude Carlo Duso, Professore dell’Università di Padova.

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