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Liceo Giorgione, studenti diventano scienziati per l'ambiente

Giovedì 8 giugno con Legambiente la restituzione del progetto di citizen science “La qualità dell’invisibile: l’aria che respiriamo”, 71 i giovani coinvolti nel progetto, da dicembre a maggio hanno misurato l’inquinamento da polveri sottili

Sono 71 le ragazze e i ragazzi del Liceo Giorgione di Castelfranco Veneto che quest’anno, nell’ambito dei loro percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO), con il circolo Legambiente Treviso hanno vestito i panni dei "cittadini scienziati" per l’ambiente nel progetto "La qualità dell'invisibile: l'aria che respiriamo". Da dicembre a maggio hanno misurato l’inquinamento da polveri sottili attraverso l’uso di una centralina di rilevamento appositamente installata all’esterno della loro scuola da Legambiente Treviso. Oggi alle ore 10 la restituzione dei dati da parte degli stessi studenti al consiglio di classe, avanzando proposte concrete per migliorare la qualità dell’aria della città.

Legambiente 8.6.23 Liceo Giorgione (6)

L'iniziativa

Il project work "La qualità dell’invisibile: l’aria che respiriamo" di Legambiente Treviso ha coinvolto le classi 3ASA, 3BSA e 3BSO e gli insegnanti referenti, articolandosi in 5 lezioni tenute da Mara Longo, educatrice ambientale del Circolo di Treviso, e ulteriori approfondimenti da parte dei docenti. Si tratta di un progetto di Citizen Science, ovvero un progetto di ricerca scientifica condotto da cittadini per raccogliere, analizzare e condividere dati, naturalmente provvisti di una centralina autocostruita con sensori low-cost per la misurazione di particolato atmosferico PM2,5 e PM10 le cui potenzialità e limiti sono stati presi in esame da ARPAV in un recente studio, i cui dati sono sempre stati confrontati con le centraline ufficiali dell'ente regionale. Oltre allo scopo educativo-didattico di far toccare con mano ai ragazzi un progetto di ricerca scientifica, l’obiettivo è stato quello di accrescere nei giovani coinvolti la propria consapevolezza sulle criticità ambientali del territorio in cui vivono e in cui vivranno ancora a lungo e di sperimentarsi anche con delle proposte di possibile soluzione.

Legambiente 8.6.23 Liceo Giorgione (2)

All'avvio del progetto i ragazzi e le ragazze sono stati introdotti, sensibilizzati e istruiti relativamente al tema dell’inquinamento da polveri sottili (PM10 e PM2.5) nell’ambito territoriale di Castelfranco Veneto e più in generale del capoluogo della Marca, attraverso una centralina di rilevamento installata assieme ai soci di Legambiente Treviso all’esterno dell’edificio scolastico. In questi mesi gli alunni hanno così sviluppato un’attività di ricerca ed elaborazione dei dati registrati nel periodo che va dal 29 aprile 2022 al 28 aprile 2023, sviluppando analisi di tipo qualitativo e quantitativo: mediante le prime i ragazzi hanno osservato e compreso le variazioni giornaliere, settimanali, mensili e annuali di PM10 e PM2.5 attraverso lo studio di grafici sviluppati a partire dai dati forniti dalla centralina di rilevamento; con le seconde hanno elaborato quanto fornito dalla centralina (circa 480 dati/giorno, ovvero 1 ogni 3 minuti) per determinare la media giornaliera e comprendere se i limiti di legge imposti e le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità vengono soddisfatti o meno.

L’attività proposta si è poi spinta oltre: una volta elaborati questi dati, educatori e insegnanti hanno incoraggiato gli studenti a sviluppare delle proposte concrete per il contesto di Castelfranco Veneto atte a migliorare la qualità dell’aria. Tre i temi principali da cui partire: trasporti, riscaldamento domestico e proposte di Citizen Science da implementare per aumentare la sensibilità e le informazioni a disposizione sul tema. Tra le diverse soluzioni proposte, la realizzazione o completamento delle piste ciclabili in alcuni precisi tratti e l’avvio in città di progetti di sharing di biciclette e monopattini elettrici; in seconda battuta un’idea è l'introduzione dell'obbligo per esercizi commerciali che utilizzano forni a legna e caldaie di dispositivi filtranti già in commercio - semplici da reperire e da installare - che trattengono buona parte del particolato prima della dispersione nell'aria; infine un lavoro di comunicazione ampio e integrato per diffondere pratiche di Citizen Science, ma anche la realizzazione di un progetto educativo tra scuole, social media e app di controllo della qualità dell'aria che forniscano indicazioni su come migliorare ciascuno nel proprio istituto la qualità dell'aria presente. Sia i dati che le proposte sono stati restituiti dai ragazzi di fronte agli insegnanti dei Consigli di Classe coinvolti nell’attività di giovedì 8 giugno alle ore 10 nell'aula magna dell'Istituto.

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I commenti

«Lavorare con i ragazzi significa lavorare con il futuro del territorio - spiegano da Legambiente Treviso l'educatrice Mara Longo e il referente Fabio Tullio -. Sentiamo il dovere di renderli consapevoli delle criticità del loro contesto di vita, ma anche di dare loro gli strumenti per capirle in prima persona, senza però dimenticare la componente propositiva: i dati infatti non devono scoraggiare ma renderci proattivi nell’adottare le diverse soluzioni che è ancora possibile praticare. In questo siamo felici di sottolineare che i ragazzi si sono dimostrati attenti, volenterosi e appassionati, ma anche molto creativi e concreti nell'elaborazione delle proposte. Sarebbe bello che potessero restituire questo lavoro anche alla cittadinanza della Castellana».

«Un progetto molto lungo e impegnativo ma parlando con i nostri amici e coetanei ci siamo resi conto che pochissimi di noi sono a conoscenza per esempio del fatto che ci sono delle centraline che misurano l'inquinamento - raccontano i ragazzi e le ragazze del terzo anno coinvolti nel progetto -. Crediamo sia importante per noi che siamo le future generazioni poter accedere a degli strumenti come questi che ci possono aiutare a comprendere la situazione, ambientale in primis ma non solo, del territorio in cui viviamo».

«Abbiamo una responsabilità nei confronti delle nuove generazioni di aver cura dell'ambiente, delle piante, degli animali, degli stessi esseri umani, che si traduce anche nella necessità di accompagnarli, anche attraverso l'insegnamento di metodologie e la fornitura di strumenti, a una presa di coscienza della realtà - concludono il dirigente scolastico del Liceo Giorgione, Franco De Vincenzis, e i docenti coinvolti -. Ringrazio i docenti che hanno seguito questo importante progetto PCTO e i ragazzi che vi si sono dedicati con passione, precisione e creatività. Ci auguriamo che questo progetto voglia essere replicato in altri istituti e coinvolgere sempre più studenti».

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