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Treviso firma la "Carta di Milano": atto verso un cibo più sostenibile

Sottoscrizione promossa dal Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso e Variegato di Castelfranco IGP nell’ambito della 10^ Antica Mostra, simbolo di una agricoltura locale di qualità, ma anche rispettosa

TREVISO Una sottoscrizione pubblica e collettiva quella avvenuta lunedì nella Camera di Commercio di Treviso: un impegno corale di istituzioni, enti e privati che insieme hanno condiviso la firma della "Carta di Milano", il documento che rappresenta la principale eredità culturale di EXPO 2015. Un impegno dal basso per garantire, anche a livello locale, la produzione e la commercializzazione di cibo sano, prodotto attraverso pratiche agricole rispettose dell’ambiente e che riducano gli sprechi.

Promotore della firma il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP, nell’ambito della 108^ Antica Mostra del Radicchio: “Siamo convinti – ha detto il direttore Denis Susanna- che la Carta di Milano non parli solo di obiettivi universali come l’equa distribuzione del cibo nel Mondo, ma chieda anche a noi, nei nostri territori, una nuova forma di responsabilità. Una produzione tradizionale e locale come quella dei nostri radicchi IGP, forte di una storia secolare, deve vedere i nostri agricoltori e tutta la filiera produttiva protagonista di un patto etico che garantisca la tutela dell’ambiente, con giuste pratiche agricole, e l’impegno di tutti a portare sulle tavole dei consumatori prodotti sani e giusti”. Il Consorzio di Tutela apre così, con un impegno che guarda al futuro, i festeggiamenti per i suoi vent’anni di vita: nel 1996 i soci fondatori furono lungimiranti nel chiedere il riconoscimento del disciplinare di produzione e il marchio europeo per il Radicchio di Treviso e il Variegato di Castelfranco, prima Indicazione Geografica Protetta in ambito orticolo riconosciuta in Europa. Oggi, i produttori del Fiore d’Inverno, si pongono un nuovo ambizioso obiettivo: non solo la tutela della produzione nelle sue tipicità, ma anche la garanzia di produzioni di qualità e in ambienti sani, attuando pratiche agricole rispettose della biodiversità e attente alla salubrità del prodotto.

Un impegno che ha trovato lunedì l’adesione di tanti attori, in primis il Comune di Treviso: “L'esposizione universale – ha affermato il sindaco Giovanni Manildo - ci ha lasciato in eredità un documento importante: la Carta di Milano. La sigla di lunedì testimonia la volontà di proseguire nel rispetto dei valori come il diritto al cibo e una distribuzione nel mondo più equa e sostenibile. Il cibo poi non è solo nutrimento ma riconoscimento della propria identità: ed è per questo che è significativo che questa firma avvenga con il Fiore dell'Inverno, il Radicchio, simbolo del nostro essere trevigiani. Da parte nostra l'impegno affinché i valori di questa Carta vengano tramandati attraverso iniziative e nuove proposte soprattutto alle giovani generazioni”. Hanno firmato la Carta di Milano anche il presidente di Treviso Mercati, Alessandro Liana; Francesco Arrigoni in rappresentanza di OPO-Organizzazione Produttori Ortofrutticolo Veneto e Amedeo Tonon per APOVF Associazione dei produttori Ortofrutticoli Veneto Friulana, che insieme raccolgono centinaia di produttori soci.

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