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Inaugurazione Orti Solidali a Montebelluna: tre modi di dire soliedarietà

Presente il sindaco Favero che ha commentato: "Un esempio per fare comunità, aprirsi a chi ha disabilità e sostenere le famiglie bisognose"

MONTEBELLUNA “Un labirinto in cui ritrovarsi”, ha definito così il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, l’innovativo progetto “Orti solidali” inaugurato sabato in città. Promosso dall’associazione Verde Utopia, è stato così inaugurato il grande orto a gestione collettiva realizzato a sud di Villa Bertolini, in via Santa Caterina da Siena, in un’area pubblica messa a disposizione dall’amministrazione comunale.

Un progetto complementare rispetto ai più noti orti urbani che prevedono l’assegnazione di un pezzo di terreno ad ogni singolo soggetto. Qui non vi è alcuna suddivisione e la coltivazione avviene in maniera comunitaria. Al taglio del nastro, oltre al presidente dell’associazione Verde Utopia, Denis Padoin, e al sindaco, erano presenti i soci che hanno per ora aderito al progetto – circa una quarantina – il presidente di Cittadini volontari, Lucio Vendramin, l’agronomo Mauro Flora che ha supervisionato l’avvio del progetto ed i consiglieri di maggioranza Daniele Martin e Sergio Zanella. Su un’area di 8800 metri quadrati concessa dal Comune, trovano spazio numerosi cumuli (circa 450 metri lineari di coltivazione) dove sono state piantate oltre 50 specie tra ortaggi e fiori. A circondare l’area, accanto alla quale scorre un tratto di Brentella, una ricca selezione di piante: 70 frutti di bosco, 60 alberi da frutto, 50 piantine da siepe.

Il supporto del comune si è concretizzato anche nel partenariato, accanto alla cooperativa Vita e lavoro e all’Auser, per la partecipazione, attraverso Cittadini volontari, al bando promosso dal Coordinamento trevigiano delle associazioni. Grazie alla partecipazione, l’associazione ha ottenuto un finanziamento di circa 6000 euro, utili per l’avvio dell’orto. “E’ un grande giorno – spiega il presidente dell’associazione Verde Utopia, Denis Padoin – perché si realizza un progetto che fino qualche tempo fa sembrava davvero un’utopia. Ora la sfida continua per far sì che il numero dei soci aumenti e che quanto seminato dia buoni frutti”. “Oggi abbiamo la dimostrazione che l’aver rifiutato la logica dell’out out a favore di una scelta ‘et et’ si è rivelata felice – ha commentato il sindaco Marzio Favero - Gli orti urbani e i neonati orti solidali possono convivere in città. Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed oltre essere molto gradevole alla vista, esprime anche un concetto di solidarietà dal triplice significato. Questo luogo riscopre il senso di comunità e condivisione, quanto mai di valore in questi tempi di crisi; è un progetto attento a chi soffre di disabilità, avendo previsto l’accessibilità anche a chi è portatore di handicap e sostiene chi è in difficoltà, offrendo il raccolto in eccedenza alle famiglie in difficoltà attraverso l’associazione Nessuno escluso”.

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