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Nella Marca scarseggia il miele d'acacia a causa clima pazzo

Quest’anno sarà davvero difficile trovare il prodotto italiano sugli scaffali e, di certo, non sarà facile acquistarlo a prezzi economici

E’ piovuto sul bagnato. Anzi sui fiori di tarassaco, acacia e tiglio e per quest’anno anche nella Marca Trevigiana, come in buona parte del nord-est, il miele d’acacia resterà un sogno. Quest’anno sarà davvero difficile trovare il prodotto italiano sugli scaffali e, di certo, non sarà facile acquistarlo a prezzi economici. Le condizioni meteorologiche particolarmente avverse di questa prima parte dell’anno, molto prolungate nella Marca confermano il grave impatto del cambiamento climatico in atto che rende più intensi e frequenti gli eventi estremi, estremamente dannosi per l’apicoltura.

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Un maggio decisamente da dimenticare per gli apicoltori, questo è il bilancio! Valerio Nadal presidente Condifesa TVB (Treviso-Vicenza-Belluno): «Dobbiamo darci da fare assieme  ai nostri soci apicoltori per pensare nuovi strumenti mutualistici che possano dare risposte a questi problemi causati dal clima pazzo, che oggi non trovano riscontro in ambito assicurativo».  Vento, temperature, piogge continue hanno decimato la produzione proprio nel momento più importante, vale a dire quello della fioritura. E si ripresenta lo spettro della  concorrenza del miele d’importazione, di bassa qualità. Per Filippo Codato direttore Condifesa TVB: «Abbiamo ricevuto numerosissime segnalazioni per le abbondanti piogge che non hanno permesso alle api di spostarsi e soprattutto nei fiori non hanno trovato il nettare necessario. Inoltre le troppe piogge hanno rovinato i fiori accorciandone drasticamente la fioritura stessa».

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