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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Casa di cura Giovanni XXIII, 5mila euro alla Lilt per un nuovo ecografo

Essenziale per individuare precocemente patologie al seno e ginecologiche. La cifra, consegnata con un maxi-assegno, è il provento degli esami clinici al seno effettuati a Monastier

La neoplasia al seno è la prima causa di morte nella donna ed è sempre maggiore il numero delle giovani che vengono colpite da questo tumore in un periodo antecedente all'inizio dello screening mammografico che solitamente parte dai 40 anni. Oltre all'autopalpazione, che si deve effettuare periodicamente anche tra le mura domestiche, diventa essenziale sottoporsi ad una ecografia. Un’indagine diagnostica non invasiva che non utilizza radiazioni, ma innocui ultrasuoni, tant'è che viene utilizzata anche per il controllo del feto durante la gravidanza, ma che riesce a riscontrare patologie sospette da appurare poi eventualmente con una mammografia o una RM. Ecografo che risulta essenziale anche in ambito ginecologico per individuare fibromi uterini o ovarici.

Lo sa bene la Lilt di Treviso che da oggi, con i 5mila euro donati dal presidio ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier, avvia il progetto di acquisto del nuovo strumento di diagnosi con il quale continuare ad effettuare le visite di prevenzione gratuite fornite alla popolazione nella nuova sede di via Venzone a Treviso. La sinergia che si è creata tra il “Giovanni XXIII” e la LILT Provinciale dura ormai da parecchi anni. Il Presidio Ospedaliero di Monastier, convenzionato con il S.S.N, partecipa in maniera attiva alle campagne di prevenzione del tumore al seno in particolare durante il “mese rosa di ottobre” durante il quale parte del ricavato degli esami clinici strumentali, effettuati presso la struttura di Monastier, va in beneficenza alla LILT trevigiana. Iniziativa che anche quest’anno si è concretizzata con la consegna di un maxi assegno nelle mani del presidente della Lilt Alessandro Gava, della vicepresidente Nelly Raisi Mantovani e della Responsabile della delegazione Trevigiana Rita De Mattia da parte degli amministratori del “Giovanni XXIII” l’A.D. Gabriele Geretto, il Presidente di Sogedin Massimo Calvani e il Responsabile Sviluppo e Comunicazione Matteo Geretto.

I commenti

«Anche quest'anno l'ospedale “Giovanni XXIII” sostiene LiltTreviso con un generoso contributo, derivante dalle mammografie eseguite nel mese di ottobre, in occasione della Campagna Nastro Rosa - le parole del dottor Alessandro Gava durante la breve cerimonia nella nuova sede di Via Venzone -. Siamo felici e riconoscenti di questa pluriennale collaborazione con una struttura sanitaria che ha a cuore la prevenzione oncologica, la salute dei suoi utenti e che promuove l'attività delle associazioni di volontariato come la nostra, che da anni opera con impegno nel territorio trevigiano. Queste manifestazioni di sostegno e di condivisione di valori comuni, sono fondamentali per la Lilt, per raggiungere gli obiettivi prefissati e dare risposta alle esigenze di tante persone e di tanti ammalati che si rivolgono a noi».

«Non è importante dove e come ci si sottoponga ai controlli, ma è importante effettuarli in maniera costante e con valide attrezzature e professionisti medici competenti. La LILT è senza ombra di dubbio un'associazione che per sua natura rispecchia i nostri stessi valori fatti di aiuto e solidarietà - aggiunge Gabriele Geretto -. Agire insieme, in maniera sinergica con l'unico scopo di fare informazione e prevenzione ritengo che sia essenziale per raggiungere l'obiettivo di garantire la salute e la cura di ogni essere umano. Un diritto imprescindibile di ogni persona e per il quale noi lavoriamo ogni giorno con dedizione e professionalità».

«E’ il frutto di una solidarietà circolare creata da donne che aiutano altre donne - conclude Matteo Geretto promotore di molti eventi di sensibilizzazione alla prevenzione e supporto alla popolazione - Mi piace pensare ad un grande cerchio virtuale che viene alimentato da tutte le iniziative che queste donne coraggiose, nonostante la malattia, riescono a mettere in campo come Cafè Coraggio o La Forza in Passerella. Esempi virtuosi di solidarietà che sono possibili anche grazie alla preziosa collaborazione che si è instaurata negli anni tra il nostro Presidio e i tanti volontari della Lega Tumori di Treviso».

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