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Territorio fiorito, svelati i vincitori del concorso di Valdobbiadene

Al primo posto gli “archetti di rose” di Ivano Callegaro. Per il presidente Rebuli il comparto turistico, fortemente provato dal Covid, ha bisogno anche di iniziative come questa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Va a Bigolino la palma d’oro, per meglio dire il riconoscimento del miglior “pollice verde”. Al primo posto del concorso Territorio Fiorito, ideato dall’amministrazione comunale, organizzato dal Consorzio delle Pro loco di Valdobbiadene e gestito dall’Ufficio Turistico, si è classificato Ivano Callegaro con le sue “rose ad archetto”.

I balconi e il giardino del “B&B Isabella” di Miane hanno guadagnato invece il secondo posto, mentre al terzo troviamo la “cornice di petunie” dell’Osteria senz’Oste. La cerimonia di premiazione si è tenuta venerdì 13 novembre, nel loggiato del municipio di Valdobbiadene, alla presenza dei vincitori, del sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese, dell’assessore Anna Vettoretti e dell’assessore Diego Longo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Segusino. «Era doveroso - ha spiegato Isidoro Rebuli, presidente del Consorzio - concludere degnamente la competizione, giunta alla sua seconda edizione, con la consegna ufficiale delle targhe”. In realtà la cerimonia è stata più volte spostata causa l’emergenza Covid, ma alla fine unanimemente si è optato per un incontro all’aperto, ben distanziati, mascherati, e tuttavia “in presenza”. Un modo coerente per archiviare Territorio Fiorito 2020». «Un'edizione che sarà ricordata - ha spiegato il sindaco di Valdobbiadene - per la modalità smart». Infatti a stilare la classifica e a decretare i vincitori non è stato il voto di una giuria, bensì i like raccolti dalle foto postate su Facebook: «Una modalità nuova, imposta dalla pandemia - ha aggiunto Fregonese - per un concorso che ha lo scopo di fare più belle le nostre città e i loro borghi, le piazze, le abitazioni e le attività commerciali. Insomma una gara fra ‘pollici verdi’ per rendere più attrattivo il territorio».

Questa l’idea di fondo e la mission di Territorio Fiorito, che ha coinvolto quest’anno nove amministrazioni comunali: Cison di Valmarino, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, Segusino, Vidor e Valdobbiadene. Evidentemente in tempi di Covid anche l’organizzazione di un concorso deve vedersela con le nuove disposizioni di sicurezza; ne è conseguita una doverosa semplificazione sia nei contenuti che nelle modalità di valutazione: «Abbiamo optato per un’unica categoria - ha aggiunto Isidoro Rebuli - per semplificare la gestione. La sfida si è giocata sui colori e sulla creatività». «Lo scopo è sempre quello di stimolare l’estro personale - afferma il consigliere regionale Tommaso Razzolini, promoter dell’iniziativa - e insieme la cultura del bello, nonché la cura del paesaggio, inteso nel suo insieme, senza confini di campanile». Curare il verde di ogni singola abitazione significa innescare un circuito virtuoso: «La gioia e il piacere di un bel giardino - assicura l’assessore di Segusino Longo - innescano buonumore e fanno scattare un sano spirito emulativo». «E’ inoltre un gesto di generosità - aggiunge l’assessore Vettoretti - verso gli altri e nei confronti del proprio comune di residenza. Una iniziativa che ripeteremo senza dubbio anche il prossimo anno». Il progetto dello IAT resta infatti finalizzato alla valorizzazione dei centri cittadini di tutti i comuni che rientrano nel protocollo d’intesa turistico, attraverso la partecipazione attiva delle comunità, per promuovere la vocazione di un territorio che è diventato Patrimoni dell’Umanità in uno dei periodi più difficili, soprattutto per il turismo: «Stiamo facendo i conti con una crisi che non ha precedenti - dice Rebuli - tuttavia vogliamo guardare al bicchiere mezzo pieno. Il Coronavirus sta colpendo duro, ma il comparto deve cercare di reagire. Il Concorso Territorio Fiorito si inserisce proprio su questo solco. E’ importante essere sodali e agire in modo coeso. Siamo sicuri che il fascino delle nostre colline, Patrimonio dell’Umanità, e l’inimitabile propensione all’accoglienza dei nostri operatori, ristoratori, baristi, albergatori, avranno la meglio».

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