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Maltempo, stato di crisi in Veneto: «Danni per mezzo miliardo di euro»

Lunedì 7 dicembre il Governatore Zaia e l'assessore Bottacin hanno tenuto un punto di aggiornamento sulla situazione meteo in Veneto: «E' caduta più acqua del 2010»

«Danni per mezzo miliardo di euro in Veneto per il maltempo del fine settimana appena trascorso. Il peggio sembra passato ma, soprattutto in montagna, non sono da escludere nuove frane e valanghe».

Lunedì 7 dicembre l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha tenuto un primo bilancio sull'ondata di maltempo che ha colpito il Veneto nelle ultime ore insieme al Governatore Zaia. «E' caduta più acqua in Veneto nelle ultime ore che nel 2010, solo Vaia ha fatto più danni negli ultimi anni. Dichiarato in Veneto lo stato di crisi "aperto". Vuol dire che i Comuni che hanno avuto danni anche nelle ultime ore potranno fare richiesta alla Regione. 624 i millimetri di pioggia caduti nella sola giornata di domenica. Hanno funzionato le opere che abbiamo realizzato in questi anni. Città come Vicenza sarebbero finite sotto acqua ieri se gli interventi non ci fossero stati. Ai cittadini dico: non intralciate il traffico in montagna. Abbiamo molte strade chiuse e frane ciclopiche» ha spiegato il Governatore prima di lasciare la parola all'assessore Bottacin. «Il peggio sembra passato. Pioverà fino a giovedì notte in Veneto ma con intensità molto minore rispetto alle ultime ore. Dal punto di vista idraulico non dovrebbero esserci particolari problemi per le aree golenali dei fiumi. Rimane alto il rischio valanghe nell'area di Belluno. La strada provinciale 251 è stata chiusa da una serie di smottamenti. La Val di Zoldo è l'area più colpita dal maltempo in Veneto insieme alla provincia di Vicenza e parte della provincia di Treviso. La zona di Misurina verrà riaperta nelle prossime ore. In Alpago 32 ambulanze hanno tratto in salvo gli ospiti della casa di riposo di Puos».

Si è parlato anche del bacino di laminazione sul Piave a Ciano del Montello. Bottacin ha spiegato: «La Regione ha investito 108 milioni di euro finora ma ci vorrà almeno un altro anno e mezzo per poter parlare di progettazione dell'opera e la realizzazione avverrà solo tra diversi anni. I sindaci rivieraschi sarebbero favorevoli al progetto, capisco le proteste dei comitati ma la sicurezza umana deve venire prima di tutto. Il Piave può raggiungere 4800 metri cubi di acqua di portata, i bacini di laminazione sono dunque l'unica soluzione che abbiamo per arginare una piena straordinaria del fiume. Non vedo soluzioni alternative ad oggi. Gli interventi a Ciano del Montello e Ponte di Piave devono essere fatti. Non voglio a tutti i costi il bacino di laminazione ma nessuno, ad oggi, mi ha parlato di soluzioni alternative in grado di ridurre la pericolosità delle piene».

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