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Maltempo, iniziata la conta dei danni: «Tutti i raccolti sono a rischio»

Il bilancio di Copagri è tutt'altro che positivo. In Veneto ciliegie, piselli e mais le coltivazioni più a rischio. Secondo le previsioni Arpav però, il maltempo non durerà ancora molto

«La nuova ondata di maltempo autunnale, che si è abbattuta e che sta continuando a imperversare sulla Penisola, non ha fatto altro che aggravare ulteriormente il già pesante bilancio dei danni causati alle principali produzioni agricole del Paese, per le quali si preannunciano notevoli disagi». A dirlo è il presidente della Copagri Franco Verrascina, ad avviso del quale «l’agricoltura italiana è in ginocchio».

«Un maggio anomalo, caratterizzato da forti piogge e grandinate, nonché da un brusco abbassamento delle temperature, ha interessato molte aree del Paese, da Nord a Sud, danneggiando a macchia di leopardo le principali colture ortofrutticole. A soffrirne anche il comparto zootecnico, a causa delle intense precipitazioni che hanno compromesso, in alcuni irrimediabilmente, la fienagione - precisa il presidente della Copagri, spiegando che - la Confederazione è al lavoro per raccogliere le segnalazioni dei propri associati, così da poter quantificare le perdite e comunicarle alle istituzioni preposte e procedere celermente con i necessari adempimenti per valutare la possibilità di avviare iniziative a tutela dei produttori agricoli». In Veneto tutti i raccolti sono a rischio, dal cerealicolo al vitivinicolo e dal foraggero all'ortofrutticolo, con ripercussioni anche a livello qualitativo che si temono in particolare per le coltivazioni di ciliegie, piselli, mais e autunno invernine. Per il Friuli-Venezia Giulia si registrano problemi enormi sul mais, legati all'asfissia, e in alcuni casi all'impossibilità di procedere nelle semine programmate; compromessi i raccolti di orzo, ormai destinato unicamente a diventare biomassa, e quelli di frumento tenero, per i quali si prevedono ulteriori problematiche nel caso in cui non si riesca ad entrare in campo per fare i trattamenti.

Nel frattempo, se i danni all'agricoltura sono a dir poco preoccupanti, le ultime previsioni meteo sembrerebbero portare un po' di speranza per le prossime ore. Nella prima metà della giornata di giovedì 30 maggio, fa sapere l’Arpav, si avvierà una diminuzione della nuvolosità sulla nostra regione che, con fasi più alterne sulla pianura, porterà un cielo sereno o poco nuvoloso ovunque. Nel corso della giornata si registrerà anche un aumento delle temperature. Situazione che in linea di massima si confermerà anche venerdì con assenza di precipitazioni. Le precipitazioni delle ultime ore hanno causato un incremento dei livelli idrometrici dei fiumi Brenta, Agno–Guà, Livenza e dei corsi d’acqua della rete scolante il Laguna. Si prevede che la loro entità rimarrà sostenuta o in ulteriore lieve crescita anche nelle prossime ore. Il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile della Regione del Veneto al fine di garantire un monitoraggio costante della situazione, ha dichiarato, fino alle 14 di giovedì 30 maggio, lo stato di attenzione (criticità Gialla) per le seguenti situazioni: criticità idraulica: Vene-B, (Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone); Vene-E, (Basso Brenta-Bacchiglione); Vene-F, (Basso Piave, Sile e Bacino scolante il Laguna); Vene-G, (Livenza, Lemene e Tagliamento. Criticità Idrogeologica: Vene-H (Piave Pedemontano); Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone); Vene-C (Adige-Garda-Monti Lessini); Vene-D (Po, Fissero-Tartaro, Canal Bianco e Basso Adige); Vene-E, (Basso Brenta-Bacchiglione); Vene-F, (Basso Piave, Sile e Bacino scolante il Laguna); Vene-G, (Livenza, Lemene e Tagliamento).

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