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Mattanza dei cervi sul Cansiglio, Zanoni: "Disastro per l'economia"

Giovedì i sindaci del Cansiglio incontreranno i vertici regionali per fissare i tempi dell’abbattimento degli animali. L’eurodeputato parla di "inutile massacro"

Giovedì 11 luglio i sindaci dei Comuni di Fregona, Tambre (BL), Farra  d’Alpago (BL) e la Giunta regionale veneta si riuniranno per decidere i tempi di abbattimento dei cervi dell’altopiano del Cansiglio.

Secondo il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, Daniele Zovi, infatti, i tremila esemplari di ungulati che popolano l'altopiano causerebbero danni alle plantule dei faggi e agli allevatori di bovini. L'abbattimento di 1.200 esemplari, quindi, sarebbe necessario e urgente sebbene “nessun censimento preciso è ancora stato compiuto”.

Esprime però perplessità sulla necessità e sull'utilità dell'intervento l'eurodeputato Andrea Zanoni: "Spero che il Comandante Zovi, come si è interessato ai Cervi del Cansiglio si occupi anche delle discariche inquinanti presenti nella provincia di Treviso, che da tempo avvelenano la falda acquifera. Una delle fonti economiche del Cansiglio è l’eco turismo: tanto è vero che sull’altopiano si registra una seconda stagione di visitatori che coincide con il periodo degli amori dei Cervi, quando migliaia di cittadini e intere classi di studenti arrivano per sentire il bramito di questi splendidi ungulati. Occorre puntare sull’eco turismo e non si può entrare nella foresta, dove dai tempi della Repubblica Serenissima la caccia è vietata, con doppiette, fucili e armamenti vari".

Le alternative al massacro, secondo Zanoni, esistono. Per esempio si può catturare un certo numero di cervi da destinare a parchi regionali o nazionali, così da arricchirne la biodiversità e, allo stesso tempo, salvare dalla morte gli esemplari del cansiglio: "Nel 2010 ho ricevuto una segnalazione dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Cervinara, in provincia di Avellino, che dava la disponibilità ad adottare i Cervi del Cansiglio per introdurli nel loro Parco".

Oppure si potrebbe ricorrere all'introduzione del lupo, che ha come preda-obiettivo gli ungulati, ovvero cervi, caprioli e cinghiali. Il lupo è una specie importantissima perché ha un ruolo ecologicamente rilevante: funge da specie che contiene la popolazione anche dei cervi e fino a qualche centinaia di anni fa era presente in abbondanza sull’Arco Alpino e sul Cansiglio, senza procurare danni a nessuno perché l’unico animale domestico che preda è la pecora e sul Cansiglio ci sono solo allevamenti di bovini.

"Mi auguro che chi deve decidere faccia prevalere il buon senso affinché si pongano in atto progetti sostenibili ecologicamente e fattibili come l’inserimento del lupo - prosegue Zanoni - Da una tale soluzione se ne trarrebbero solo benefici: si avrebbe sicuramente un aumento del turismo ambientale. La dimostrazione che si tratta di un habitat ideale arriva anche dalla recente notizia che una coppia di lupi si è riprodotta nella non lontana Lessinia, dove una femmina arrivata dai confini italo-francesi si è accoppiata con un maschio proveniente dalla Slovenia. In questa prospettiva si potrebbe pensare di catturare degli esemplari di lupo in aree come l’Emilia Romagna, dove a detta dei cacciatori la loro presenza è molto elevata. Basterebbero due o tre branchi di lupi per riuscire nel tempo a ridurre la presenza di Cervi per riequilibrare l’ecosistema, togliere le brutte recinzioni posizionate dagli allevatori a protezione dei pascoli e per arricchire il Cansiglio con questa importante e affascinante specie".

"Con tutte queste possibilità trovo scellerata l’idea di mettere in campo l’esercito dei calibro 12, di coloro che si considerano a torto paladini dell’ambiente - conclude Zanoni - I sindaci, i presidenti di Provincia, i responsabili di Veneto Agricoltura e gli amministratori della Regione devono sapere che se trasformeranno il Cansiglio in un grande mattatoio dovranno assumersi la responsabilità politica del gravissimo danno che causeranno all’economia locale con l’inevitabile crollo del turismo ambientale. La decisione di abbattere questi cervi non è suffragata da alcun censimento che stabilisca in modo certo il numero di esemplari presenti. È quindi assolutamente priva di ogni presupposto tecnico-scientifico e perciò a mio avviso assolutamente  illegittima".

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