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Abolizione etichettatura carni bovine, Scottà: "E' un disastro"

L'Unione Europea abolisce l'etichettatura facoltativa per la carni bovine. Scottà (Lega): "Una misura assurda"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

"L'abolizione del sistema di etichettatura facoltativa è una misura assurda, che andrà a danneggiare gli allevatori, e gli stessi consorzi, che hanno chiesto a gran voce di mantenere la possibilità volontaria di riportare in etichetta una serie di informazioni aggiuntive a quelle obbligatorie, proprio per aumentare gli standard di qualità dei prodotti agroalimentari. Non solo. Così facendo, si favoriranno i produttori meno trasparenti a danno dei consumatori europei".

Questa è la reazione degli eurodeputati della Lega Nord, Oreste Rossi e Giancarlo Scottà, membri rispettivamente delle commissioni Ambiente e Agricoltura, al voto positivo della plenaria dell'Europarlamento, a Strasburgo, agli emendamenti con cui si sono abolite le disposizioni relative all'etichettatura facoltativa delle carni bovine.

La plenaria, tuttavia, non ha dato un voto definitivo sulla proposta, che è stata rinviata alla commissione Ambiente per aprire i negoziati in prima lettura con il Consiglio.

"Se il Consiglio dovesse seguire la linea dell'Aula, esprimendosi a favore della soppressione dell'etichettatura facoltativa - spiegano Scottà e Rossi - non avremmo vie di scampo. Il testo, come emendato è un vero e proprio controsenso. Da un lato, si dà facoltà agli Stati membri di introdurre l'obbligo per gli allevatori di utilizzare l'identificazione elettronica, per ottenere dati più affidabili e rafforzare la tracciabilità e la sicurezza alimentare in modo volontario, mentre dall'altro si abolisce l'etichettatura facoltativa, e quindi la possibilità di dare informazioni certificate sulla razza e il sesso dell'animale, l'alimentazione utilizzata, l'età del bovino ed ulteriori indicazioni che possano contraddistinguere, nettamente, una tipologia di carne bovina da un'altra".

"In Commissione Agricoltura - continua Giancarlo Scottà da sempre in prima linea sulla qualità dell'agroalimentare - si sta lavorando in maniera del tutto opposta, ovvero affinché i nostri agricoltori possano comunicare, nella maniera più trasparente possibile, i dati riguardanti i prodotti che commercializzano. Non si può pretendere - sottolinea Scottà - di parlare di qualità e tutela del consumatore quando poi, a quest'ultimo, vengono tolte le informazioni necessarie per poter scegliere liberamente il prodotto che acquista, influenzando di conseguenza il mercato e l'offerta".
 

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