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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Acampora presidente Commissione Statuto: "Cosa porterò sul tavolo da subito"

Le parole del consigliere di Forza Italia a Treviso Davide Acampora: "Modifica del Regolamento per il verde pubblico e privato"

La prima attività che farò come Presidente della Commissione 5^ sarà una ricognizione attenta di tutte le norme in vigore e dello stato dell'arte di tutti i regolamenti del Comune di Treviso valutandone la vetustà ed eventualmente la necessità di rivederli. Ci tengo a capire se vi sono mutate esigenze del territorio in relazione alle condizioni storico-politiche che la città sta vivendo, partendo dal presupposto che un regolamento è uno strumento vivo sempre in evoluzione, non una pietra immobile ed intoccabile.

Una volta che avrò terminato di analizzare il panorama complessivo, elaborerò insieme alla Giunta ed ai commissari una scaletta delle priorità dalle quali partire per mettersi a lavorare, naturalmente sulla base delle linnee politiche di mandato condivise con la coalizione.

Sarà interessante, per esempio, proporre di portare avanti tutte quelle iniziative che ho presentato quando ero all'opposizione e che mi sono sempre state bocciate da Manildo, soprattutto in tema di iniziative a favore dell'economia locale come per esempio le agevolazioni alle imprese che decidono di ri-aprire dei negozi sfitti, quelle che presentano delle start-up oppure quelle che rappresentano la storia della nostra città (botteghe storiche); qui il contributo del Vicesindaco ed Assessore alle A.P. De Checchi sarà fondamentale.

Altro tema che mi sta molto a cuore e che porterò quanto prima sul tavolo sarà la modifica del Regolamento per il verde pubblico e privato, approvato in gran velocità dall'amministrazione precedente sul finire del mandato elettorale ma che ritengo troppo generico, discrezionale e vessatorio per i trevigiani: l'ho fortemente contestato in Consiglio comunale quando ero seduto tra i banchi dell'opposizione ed ora proporrò ai commissari di rivederne alcune sue parti. Mi piacerebbe fosse più semplice, più formativo, educativo e possibilista. Se pensiamo che su 60 pagine di documento solo 23 parlano di norme, mentre il resto sono tutte sanzioni e tabelle, si capisce come lo scopo del Comune sembrerebbe solo quello di fare cassa piuttosto che di educare i cittadini  alle buone abitudini colturali. Sia chiaro, lo considero comunque un discreto punto di partenza su cui lavorare, ma non assolutamente conclusivo. Bisogna modificarlo al più presto.

Altro tema sul quale ho basato gran parte della mia attività consiliare in passato e sicuramente anche quella futura è lasicurezza. Su questo punto mi piacerebbe chiedere ai commissari, naturalmente nel rispetto della normativa nazionale, la possibilità di estendere il daspo urbano ad altre aree che ritengo "sensibili" e che sono teatro costantemente di accattoni molesti, fenomeno difficile da debellare. Infatti, ad oggi, il provvedimento copre zone come l'area dei parcheggi comunali dell'Appiani che rappresentano necessità oramai passate, lasciando invece scoperte zone come quella della Pescheria, via San Francesco, piazza Pola e altre strade cosiddette "dello shopping" dove spesso risulta davvero fastidioso transitare a causa di richiedenti asilo che spesse volte inseguono i passanti chiedendo l'elemosina e dalle quali ricevo sempre più segnalazioni da parte di cittadini e commercianti esasperati. Ci vuole il pugno di ferro contro il racket dell'accattonaggio ed io sono sempre stato in prima linea per contrastarlo.

Anche per quanto riguarda il divieto di consumo di alcolici ho intenzione di fare un'attenta riflessione sulla necessità di estenderlo ad altre zone: purtroppo dobbiamo fare i conti sempre più con ubriaconi e perdigiorno.

In conclusione, credo che noi come pubblica amministrazione attraverso i regolamenti dovremmo puntare il più possibile alla semplificazione e non alla complicazione; la mia commissione si muoverà sicuramente in questo senso. La semplificazione fa risparmiare tempo, soldi e soprattutto fa si che l'Ente non sia considerato più come un soggetto lontano dalle esigenze del cittadino, bensì più vicino. 

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