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Alternanza scuola-lavoro, lo Snals: «Andrebbe tutto riformulato»

Il Segretario provinciale del sindacato SNALS Treviso, il prof. Salvatore Auci: «La scuola non può e non deve entrare nelle aziende ma tutt’al più sono le aziende che devono cooperare con scuola»

"Il mondo della scuola ha appreso nei giorni scorsi la notizia della morte di un giovane studente, Lorenzo Parelli, che ha perso la vita mentre si trovava presso un’azienda privata della provincia di Udine per svolgere uno stage di un percorso di alternanza scuola lavoro (PCTO)". A dirlo è il Segretario provinciale del sindacato SNALS Treviso, il prof. Salvatore Auci. "Lo SNALS di Treviso non si può tacere sulla gravissima circostanza che, ancora una volta, porta alla luce, tra le numerose falle che affliggono la Scuola, quella di aver posto nel dimenticatoio il principio cardine secondo cui la scuola deve formare persone da inserire nella società come soggetti consapevoli e titolari di conoscenze e non prestatori d’opera da destinare alle aziende; la scuola non può e non deve entrare nelle aziende ma tutt’al più sono le aziende che devono cooperare con scuola per concertare con il personale docente attività formative ben precise in grado di fornire agli allievi le competenze pratiche, legate alle attività didattiche teoriche, che potranno utilizzare in futuro".

"La scuola, infatti, è un ambiente dove si opera nel rispetto della massima sicurezza, dove gli allievi apprendono le conoscenze e le procedure utili per sviluppare le competenze che utilizzeranno poi, in maniera consapevole, una volta entrati nel mondo del lavoro.  Purtroppo, tutti conosciamo le tragedie che quotidianamente hanno luogo nei cantieri e nelle aziende d’Italia e che mietono vittime tra il personale qualificato e deputato stabilmente alle funzioni che svolge. Non possiamo nasconderci che la gran parte di queste tragedie avvengono per il mancato rispetto delle minime norme di sicurezza sul lavoro. Com’è possibile pretendere di inserire i giovani studenti in simili contesti di realtà, senza avere le necessarie garanzie?" continua lo Snals.

"I Tutor aziendali operano in effettiva sinergia e secondo piani di apprendimento ben strutturati e di concerto con il personale docente della scuola, oppure si improvvisa azienda per azienda e per ogni singolo studente? Chi ha voluto, ma anche chi ha passivamente subito questa anomala imposizione di pseudo alternanza scuola-lavoro, che spesso maschera una sorta di lavoro di manovalanza a costo zero per le aziende, vuole anticipare le competenze e le responsabilità di chi ancora deve affacciarsi nel mondo del lavoro, non avendone né la maturità, né le conoscenze teoriche necessarie, creando una sorta di “soldatini” ben addestrati ma privi delle competenze per affrontare i pericoli del lavoro. La drammatica vicenda ci obbliga a riflettere se riportare la scuola a quello che è sempre stato il suo fine sostanziale: quello offrire le necessarie conoscenze, in grado di formare l’uomo consapevole delle sue competenze, il cittadino ed il lavoratore al servizio della Comunità.  La scuola non può essere asservita alle esigenze di competenze specifiche delle aziende" conclude il prof. Auci.

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