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Partito Democratico: da donne e giovani arriva un appello per evitare la scissione

Ore difficili per lo storico partito che sembra ormai destinato alla scissione. Da molti iscritti però sono arrivati svariati messaggi di unità rivolti soprattutto a donne e giovani

TREVISO Giorni difficili per il Partito Democratico, ormai sempre più avviato verso una dolorosa scissione interna che potrebbe seriamente comprometterne la natura. Per evitare il peggio le donne e i tanti giovani iscritti al partito hanno lanciato un appello e una petizione online per salvare il loro partito.

"Siamo donne del Pd e assistiamo sgomente al rischio di dispersione di un patrimonio costruito faticosamente in tanti anni di battaglie, di idee condivise, di sacrifici". Afferma l'On. Floriana Casellato, promotrice dell'iniziativa. "Ci appelliamo al buon senso e alla responsabilità di tutti, a partire dai leader, per trovare un punto di incontro che vada oltre personalismi e interessi di parte". Al suo appello si è unito quello dei giovani del movimento, che in un comunicato stampa hanno fatto sapere la loro opinione sulla vicenda, affidandosi alle parole del consigliere comunale di Treviso Stefano Pelloni : "Oggi la comunità politica del Partito Democratico merita un vero confronto, un congresso serio, in cui discutere come ricostruire il nostro partito e la nostra comunità lacerata, ma soprattutto che risposta dare ai giovani precari, agli studenti, ai lavoratori e ai pensionati, come ricucire le periferie sociali ed esistenziali del nostro paese. Una discussione che non può non tener conto che l'82% dei giovani non si riconosce nel PD. Serve riflettere sul perché il punto di riferimento per il futuro per le nostre generazioni sia altrove, perché altre realtà, populiste e non inclusive, siano diventate un nuovo faro.

Ritornare a parlare del mondo del lavoro, di disoccupazione giovanile, di precariato, il diritto allo studio che non è più un diritto di tutti, le difficoltà dei giovani nel costituire nuove famiglie; cogliamo l’occasione positiva dei referendum della CGIL sulla tutela dei lavoratori in appalto e l’abolizione dei voucher. La grande esigenza oggi è la ricostruzione di una comunità politica unita. Non abbiamo bisogno né di congressi lampo, né di conte. Ma solo di discutere, di ascoltarci e di portarci rispetto. Noi non siamo il partito di un uomo solo e, proprio per questo, lasciare il partito non è una soluzione".

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