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Indipendentisti arrestati, la solidarietà di Patrizia Bisinella

La senatrice trevigiana sull'operazione che ha portato al fermo dii una ventina di venetisti: "Risposta intimidatoria dello Stato accentratore alla domanda di indipendenza"

TREVISO – "Esprimo tutta la mia solidarietà agli indipendentisti del Veneto arrestati", si dice vicina ai secessionisti coinvolti nell'indagine di Brescia Patrizia Bisinella, senatrice trevigiana della Lega Nord e capogruppo in Commissione Affari Costituzionali.

"Con i fatti spropositati messi in campo da certa magistratura - prosegue Bisinella - lo Stato italiano dimostra che non esiste più la democrazia".

"Quella messa in atto – afferma la senatrice di Castelfranco Veneto - sembra la risposta intimidatoria di uno Stato accentratore rispetto alla domanda di indipendenza di un popolo che chiede la propria autodeterminazione per via democratica. Sembra proprio un segnale politico. Non solo non possiamo più eleggere chi ci governa, non solo assistiamo a riforme di impianto accentratore, ma addirittura, a fronte di ben quattro 'svuota carceri' fatti passare in Parlamento in dispregio della legalità e della sicurezza dei cittadini, assistiamo ora a questo uso della forza da parte dello Stato: pensa forse così di zittire e far cessare le legittime richieste e aspettative di autonomia e libertà di un territorio stanco di essere vessato e che non intende più farsi piegare".

"A Roma – conclude Bisinella - proprio in questi giorni si fa approvare un provvedimento che prevede l’uscita di carcere di migliaia di autentici delinquenti, mentre si arrestano cittadini veneti che rivendicano la propria indipendenza. Il Veneto non ne può più, il risultato sarà quello di portare ancora più gente incazzata in piazza".

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