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Berti: “A Treviso ai barboni gli si dà foco”, Gobbo minaccia di denunciarlo

La frase sfuggita al sindaco di Pistoia a una conferenza dei capigruppo ha scatenato l'ira della leghista Daniela Simionato, che l'ha sentita, e del sindaco di Treviso

È guerra tra i sindaci di Pistoia e Treviso. A scatenarla un commento sfuggito al primo cittadino toscano Renzo Berti, che durante una conferenza di capigruppo si è lasciato sfuggire un “A Treviso ai barboni gli si dà foco”.

Secondo quanto riportato dalla Tribuna di Treviso, non ci sarebbero state conseguenze se la leghista trevigiana Daniela Simionato non avesse sentito la frase, andando su tutte le furie. Simionato ha chiesto la registrazione della riunione e l’ha trasmessa al sindaco Gianpaolo Gobbo, che indignato ha scritto immediatamente al collega pistoiese esprimendogli tutto il proprio “dolore e turbamento”.

Gobbo ha accusato Berti di aver dato una falsa immagine di Treviso “primitiva, connotata da atteggiamenti di tipo violento e fortemente razzista” e ha minacciato di denunciarlo. “Auspico che converrà con me – scrive Gobbo – che quelle frasi, peraltro estranee al dibattito politico interno, finiscono con il risolversi in un danno per l’intera cittadinanza e gli organi politici che la rappresentano”.

“Il messaggio insito nelle sue parole – continua il sindaco trevigiano – è quello di una comunità primitiva, priva di princìpi di solidarietà umana e sociale, incline all’espulsione del diverso e persino connotata da atteggiamenti di tipo violento e di stampo fortemente razzista”.

Su YouTube, sempre secondo il quotidiano di Treviso, sarebbe reperibile la registrazione con la frase attribuita a Berti, pubblicata da Simionato, nella quale si sentirebbe una voce maschile fuori campo che, con tono divertito, afferma che nel capoluogo della Marca i senzatetto vengono bruciati.

“Così non è – assicura Daniela Simionato – Tant’è che poi, sempre con riferimento a Treviso, il sindaco [di Pistoia, ndr] dice che hanno fatto un’ordinanza che lo prevede”. Nella stessa registrazione si sentirebbe una voce femminile, quella della capogruppo della Lega, difendere Treviso e indicandola come nodello di integrazione. Ma qualcuno le risponderebbe citando il vicesindaco Gentilini.

È innegabile che l’ordinanza ci sia, ha ammesso Simionato, così come è un dato di fatto che Gentilini abbia fatto rimuovere le panchine scatenando le proteste dei senza tetto. Ma l’ordinanza si riferisce all’accattonaggio e di certo non si può parlare di roghi.

“Speravo che il nostro sindaco Berti si scusasse con i trevigiani, ma non l’ha fatto – si è rammaricata Daniela Simionato – Avesse detto che si trattava di una battuta. Ma non l’ha fatto. Peggio; ha insistito affermando che c’era l’ordinanza. Così ha fatto passare messaggi mistificatori. E invece mi risulta – conclude la capogruppo del Carroccio – che nella Marca ci sia un’ottima integrazione, al di là di certe uscite infelici fatte in passato dai suoi amministratori”. Si attende ora la replica di Berti.

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