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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Stagione della caccia, il Veneto a rischio di infrazione dall'Ue

Bocciato dall'Ispra il calendario veneto per la stagione venatoria: troppe le inconguenze con le legge italiana e le direttive europee

VENEZIA “Ci risiamo: ancora una volta sul calendario venatorio il Veneto rischia di incorrere nelle sanzioni dell’UE. Infatti l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) chiamato per legge a dare un parere, ha bocciato il calendario esprimendo parere sfavorevole e dichiarando che i contenuti ‘non appaiono condivisibili sotto il profilo tecnico scientifico in considerazione del quadro normativo vigente’.

La denuncia viene dal consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni. L’esponente democratico, con Francesca Zottis (PD) e Cristina Guarda (Gruppo Moretti Presidente), ha presentato un’interrogazione al riguardo, riportando i rilievi che ISPRA muove alla Giunta regionale che con delibera n. 868 del 13 luglio 2015 ha approvato il calendario venatorio valido per la stagione di caccia 2015/2016. “Oltre a non aver rispettato le disposizioni di legge che prevedono la pubblicazione del calendario entro il 15 giugno di ogni anno, la Giunta ha emanato un provvedimento che fa acqua da tutte le parti. Di fatto non vengono rispettate le direttive europee, viene violata la legge italiana ed ignorata la guida tecnico scientifica dell'ISPRA. Il tutto ci mette dunque a rischio di sanzioni europee. Ed è del tutto probabile che, come avvenuto nel gennaio scorso, il governo Renzi debba intervenire d’ufficio per modificare il calendario”.

Secondo Zanoni “questo calendario rappresenta l’ennesima minaccia alla conservazione della fauna selvatica, patrimonio collettivo che non può essere gestito in modo clientelare come da anni continua a fare la Regione Veneto. Dalla caccia a specie con i piccoli nei nidi, a quella nei confronti di coppie di uccelli migratori di ritorno nei luoghi di nidificazione, fino alla caccia a specie rare come il Combattente e la Moretta, la Giunta prevede e consente tutto ciò che contrasta non solo con le norme vigenti ma soprattutto con il buon senso che dovrebbe sempre prevalere nella gestione di un bene pubblico”. “Tra l’altro in questo modo, oltre a salate sanzioni, la Giunta si espone a ricorsi che andranno ad interrompere la stessa stagione venatoria, con tutti i conseguenti disagi per cacciatori, addetti alla vigilanza istituzionale e guardie giurate volontarie delle associazioni venatorie, agricole ed ambientaliste. E’ indispensabile - conclude Andrea Zanoni - fare in modo che anche il Veneto sia finalmente considerata una regione che rispetta e salvaguarda, al pari delle altre regioni europee, la fauna selvatica”.

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