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Loggia dei Cavalieri, Calesso: "Non basta un regolamento per fermare le baby gang"

Dopo la proposta del consigliere comunale Davide Acampora, il politico trevigiano Luigi Calesso ha voluto esternare alcune osservazioni sulla storica loggia nel cuore della città

TREVISO La proposta di adottare un regolamento anti-degrado per preservare la Loggia dei Cavalieri sta facendo molto discutere il mondo della politica trevigiana. Alle parole del consigliere comunale Acampora, ideatore dell'iniziativa, hanno fatto seguito quelle di Luigi Calesso che si è dichiarato favorevole su molti punti del regolamento anti-degrado, pur non nascondendo qualche perplessità.

"La Loggia dei Cavalieri è un punto di ritrovo per gli adolescenti e personalmente trovo che questo sia un  dato positivo" esordisce Calesso. "Sabato scorso, ad esempio, ho visto alla loggia tante ragazze e ragazzi in un clima che non aveva nulla a che vedere con quello delle baby gang e senza che vi fossero segnali di mancanza del dovuto rispetto all'edificio storico. I problemi legati al disagio, alle supposte baby gang, ad adolescenti che vivono problematiche di tipo sociale non si risolvono con i regolamenti perché i regolamenti richiedono applicazione e controlli per il loro rispetto in modo capillare e costante, altrimenti si rischia che rimangano lettera morta. Apprezzo, quindi, che il sindaco parli di interventi per prevenire ed affrontare le situazioni di disagio. Apprezzo ugualmente il fatto che il sindaco pensi ad iniziative culturali da svolgere nella Loggia per rendere il luogo vitale e frequentato costantemente, contribuendo così ad evitare danneggiamenti o atti di vandalismo: utilizzarla è l'unico modo vero per evitare che venga vandalizzata".

A preoccupare Calesso è però la possibilità che alla Loggia vengano vietate in futuro le iniziative non culturali cioè quelle di tipo sociale, civico, politico e sindacale. "Ho precisi ricordi di numerosi iniziative di questo tipo che non hanno comportato nessun rischio per l'edificio e nessuna violazione della sua dignità architettonica e storica. Spero che non prevalga la storica ostilità della Lega per i luoghi e i momenti del confronto democratico, civile, politico e sindacale, quella logica che ha portato per tanti anni ad escludere le sale civiche dall'utilizzo per questo tipo di iniziative".

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