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Caso cannabis e Vasco Rossi: i Pescatori della Pace aizzano la polemica

Damiano: “E’ come chiedere a un bimbo se la cioccolata fa male. Mi aiuti a realizzare l’università della musica”. Callarelli: “Impari a essere trasgressivo dicendo la verità”

Lorenzo Damiano, fondatore dei Pescatori di Pace e già candidato con Forza Nuova alle europee, interviene sulla questione della cannabis e in merito alle parole di Vasco Rossi precisa: “Non è propriamente vero che la cannabis non ha mai ucciso nessuno. Innanzitutto come fattore ha contribuito alla morte di persone con problemi cardiovascolari o alla morte di persone coinvolte in incidenti stradali. Può sembrare niente al signor Vasco ma, sebbene non sia dimostrata una causa diretta, è già considerata una concausa e quindi la sua teoria è presto smentita. Inoltre mi fa specie che il cantante non sappia che porta a disturbi del sistema digerente, del sistema sessuale, a un aggravamento di stati psicotici, a disforia, agitazione, ansia e panico e noi sappiamo che se dovesse incidere pesantemente nessuno potrebbe escluderne di fatto la correlazione con eventuali tentativi di suicidio piuttosto che eventuali atti aggressivi potenzialmente dannosi. Non solo: risaputo il fatto che producono anche un forte rilassamento oltre che modificazioni di percezione spazio temporale, ribadiamo che l’effetto delle canne diventa potenzialmente pericoloso per sé e per altri anche una volta messi alla guida. Lo stesso vale per altre sostanze, benissimo, ma questo non esclude la pericolosità dello spinello”.

“La verità è che fare una domanda di questo tipo a un Vasco che canta 'voglio una vita spericolata' è come chiedere a un bambino se la cioccolata fa male. Continuo a domandarmi: questi personaggi, questi cantanti che hanno avuto il dono della musica perché non si rendono conto che essendo modelli per i nostri giovani rischiano di creare come minimo confusione, se non proprio mode sbagliate? Occorre condannare apertamente tutte le droghe: dire in diretta vado a farmi una canna non è esattamente un modo di allontanare i giovani dall’uso e abuso di queste sostanze”.

Gloria Callarelli, nel direttivo dell’associazione Pescatori di Pace, e candidata per FN alle europee, chiude: “Vasco se proclamasse di adorare le torte durante un concerto anziché parlare di spinelli, non risulterebbe forse più simpatico? Caro Vasco: così facendo non allontani i giovani dalle droghe pesanti, ma li inviti a usare quelle leggere. Vasco vada a visitare qualche comunità dove i ragazzi che sono caduti nel tunnel della droga sono guariti con il sacrificio e la fede. Imparerebbe che si comincia con uno spinello, che può causare già di per sé molti danni, e poi si finisce con molto peggio. Ecco Vasco accogli questo invito: se vuoi essere trasgressivo veramente e aiutare davvero le future generazioni, comincia a dire la verità tutta intera. Altrimenti in certi casi il silenzio è d’oro”.

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