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Caos profughi a Treviso: i Comuni chiedono un incontro con Zaia

La caserma Salsa sarà chiusa entro il weekend, ma sono arrivati altri 18 migranti. Manildo: "Non abbiamo le risorse, intervenga la Regione"

TREVISO Si fa sempre più intricata la questione profughi a Treviso. Dopo infatti gli arrivi nella giornata di mercoledì, con conseguente spostamento dei migranti presso l'ex Caserma Salsa a Santa Maria del Rovere, sarebbero giunte nella Marca trevigiana almeno altre 18 persone, per una situazione divenuta ormai insostenibile e dove il rimpallo di responsabilità tra enti è evidente a tutta la cittadinanza. Proprio per questo giovedì mattina è andato in scena a Ca' Sugana un incontro generale tra sindaci in cui si è discusso degli immigrati in tutta la provincia e al tavolo si sono seduti: Mariarosa Pavanello come Presidente dell'Anci Veneto, Giovanni Manildo e Liana Manfio per Treviso, Roberto Tonon per Vittorio Veneto, Alberto Cappelletto per San Biagio di Callalta, Mariarosa Barazza per Cappella Maggiore, Paolo Galeano per Preganziol, Carola Arena per Mogliano, Anna Sozza per Maserada e Miriam Giuriati per Casier.

"Dobbiamo fare squadra sul territorio, perchè è una situazione che riguarda non solo Treviso, ma tutta la provincia. E' necessario quindi lavorare uniti per un obiettivo comune a tutti, perciò basta con lo scambio di frecciate più o meno velate tra diverse realtà politiche, rimbocchiamoci le maniche e troviamo delle soluzioni" ha dichiarato il sindaco di Preganziol Paolo Galeano "Trovo poi inammissibile lo scarica barile che sta avvenendo in queste ore da parte del Presidente del Veneto Luca Zaia. I Comuni infatti sono allo stremo, devono essere la Regione e la Prefettura ad assumersi le responsabilità del caso specifico. Non può essere infatti la rete dei Comuni della Marca a risolvere il problema, tanto che forse sarebbe meglio snellire pure le procedure e i protocolli di intervento per le associazioni, le Onlus e le cooperative che vogliano aiutare i migranti". Dello stesso avviso anche Mariarosa Pavanello che punta il dito contro le difficoltà che le forze dell'ordine trovano, loro malgrado, nel reperire le necessarie informazioni dai singoli profughi che, una volta sbarcati, mancano di qualsiasi status legale perchè le procedure per ottenere la "qualifica di rifugiato" sono molto lunghe. "Purtroppo i Comuni non possono fare fronte nè ai fondi europei nè a quelli nazionali proprio per questo problema. Il primo passo quindi deve farlo lo Stato, non noi che coordiniamo a malapena i Comuni tra loro. Le strutture fino ad ora trovate per ospitare i migranti sono tra l'altro ormai piene di persone con status non idonei o incerti, bisogna fare quindi qualcosa. Non si può perciò strumentalizzare continuamente il problema, piuttosto si attui la costruzione di precisi centri di accoglienza regionale come imposto dal Governo e una possibilità in questo senso potrebbero essere le vecchie sede delle Asl" ha chiosato Pavanello.

GIOVANNI MANILDO Sul caso particolare della Salsa è invece intervenuto il sindaco di Treviso: "Mercoledì pomeriggio, dopo un sopralluogo in caserma, ho avvisato immediatamente il Prefetto che tale luogo non era idoneo per ospitare delle persone. Non solo lo stabile non è agibile, ma presenta ancora evidenti problemi per l'igiene e la sanità pubblica (anche se nei mesi scorsi ripulito dal Collettivo Ztl, ndr.). Fortunatamente però mi è stato promesso che entro massimo tre giorni la situazione sarà risolta con la chiusura di tutta la struttura e lo spostamento degli ultimi otto profughi rimasti che sono già stati visitati al centro della Madonnina". Duro invece il commento di Manildo su Zaia e il suo operato: "Nel discorso di insediamento a Palazzo Balbi Zaia ha detto di sentirsi poteri come l'Uomo Ragno visto il consenso arrivato al 52% nelle Regionali, ecco quindi, che faccia valere i suoi poteri e ci dia una mano reale. Basta comunicati stampa privi di effetto, quello che i Comuni qui presenti chiedono è un incontro con il Governatore nel più breve tempo possibile, per dare una risposta definitiva ai cittadini". Manildo in ogni caso, già nella prima mattinata di giovedì, si è recato per le vie di Santa Maria del Rovere per "confermare ai residenti che la loro zona non diventerà in alcun modo un ghetto".

LUCA ZAIA Nel frattempo il Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha accolto la richiesta del Presidente della Regione del Veneto di organizzare un vertice urgente sul tema dell'immigrazione. L'appuntamento è stato infatti fissato per lunedì prossimo 15 giugno alle ore 15.00 in Prefettura a Venezia. In ogni caso il Governatore deve fare anche i conti con il susseguirsi di notizie che vorrebbero gli immigrati ospiti delle case popolari dell'Ater nelle prossime settimane: "Com’è noto, il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (le cosiddette “case popolari”) è gestito in Veneto dalle Ater e viene assegnato sulla base di rigide graduatorie. In riferimento quindi alle voci di possibili assegnazioni in deroga alle graduatorie o di requisizioni di questi alloggi per ospitare immigrati, ho inviato una lettera a tutte le Ater regionali, sollecitandole a porre la massima attenzione sulle procedure di assegnazione degli alloggi e ad attuare un rigorosissimo rispetto delle graduatorie". Infine, ad intervenire sulla querelle migranti è stato anche il Vescovo di Padova Mons. Antonio Mattiazzo, che durante le celebrazioni per la festa di Sant'Antonio ha detto: "Le Autorita' istituzionali dovrebbero avere uno sguardo non parziale, ma comprensivo di tutti i cittadini, con particolare attenzione verso i piu' deboli e bisognosi. Non e' un peccato essere poveri, ma e' peccato essere indifferenti ed egoisti".


 

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