Commissione banche, “Con Casini presidente il sistema difende se stesso”
A dirlo è il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle Federico D'Incà: "Stiamo parlando di un uomo di potere, un uomo del sistema"
TREVISO La nomina di Pier Ferdinando Casini alla presidenza della Commissione di inchiesta sulle banche? Una vergogna. A dirlo è il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle Federico D'Incà. “Stiamo parlando di un uomo di potere, un uomo del sistema – accusa il deputato bellunese – amico di banchieri come Geronzi. E il conflitto di interessi si aggrava invece di sciogliersi. Anzi, il legame incestuoso fra banche e partiti rimane saldissimo, alla faccia di tutti quelli che speravano che questa Commissione potesse servire a qualcosa”.
“La Commissione sulle banche – si rammarica D'Incà – nasce morta. Un vero peccato. E una vergogna nei confronti di chi ha perso tutto nei vari crac delle banche, come i 220 mila azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Persone che volevano giustizia, e che invece ora si trovano alla guida di una Commissione così importante un presidente che fa parte del sistema. Il sistema stesso si è difeso, nominando Casini”.
“Lo stesso Casini che definiva la Commissione come un segno, e riporto le parole esatte, “di cedimento alla demagogia e alla propaganda” – conclude il parlamentare del Movimento 5 Stelle – ora presiede la Commissione che doveva accertare la verità su uno degli scandali più gravi della storia di questo Paese”.