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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Comunali, Michela Nieri (Pd) non si ricandida: «Partiti in ritardo, sbagliata la scelta del candidato civico»

Lega e Fratelli d'Italia, tregua armata e acqua sul fuoco delle polemiche. De Nardi attacca ancora il sindaco Conte: «I trevigiani sono preoccupati e delusi». Intanto il Pci schiera il suo candidato, Ugo Moro e nelle file di Forza Italia si candida anche la storica dell'arte Ombretta Frezza

«Sono convinta che siamo partiti troppo in ritardo e che la scelta di un candidato sindaco civico, come hanno dimostrato le primarie, non rispecchi a pieno le istanze degli elettori»: è solo un breve stralcio della lettera (che di seguito riportiamo) con cui Michela Nieri, consigliere comunale del Pd nel corso degli ultimi dieci anni, ha deciso di non ricandidarsi in vista delle prossime elezioni comunali. Nieri, da sempre vicina al movimento Lbte di cui ha sempre sostenuto le battaglie (unica eccezione il Pride 2022 in cui ha deciso di non sostenere gli organizzatori), ha annunciato che nonostante la contrarietà alla sua candidatura, sosterrà ugualmente Giorgio De Nardi nella corsa a Ca' Sugana.

La lettera di Michela Nieri

Mi rivolgo a voi tutte e tutti con grande umiltà e sincerità, per comunicarvi la mia decisione di non candidarmi alle prossime elezioni amministrative di Treviso. Non è una scelta facile, anzi, ma è una decisione che ho preso dopo un lungo periodo di riflessione e valutazione. Ho sempre creduto nei principi e nei valori che il nostro partito rappresenta, ma in questi ultimi anni ho visto comportamenti e decisioni che mi hanno fatto perdere fiducia nella sua leadership nazionale, e non solo, e nella sua capacità di intercettare cambiamenti e istanze del territorio e di chi lo vive. Con l’elezione di Elly Schlein spero che qualcosa possa davvero cambiare e migliorare a tutti i livelli. Sono convinta che la politica debba essere al servizio della comunità e che guardi solo al bene comune, e che debba essere guidata da principi ineludibili, e non da interessi di parte e da giochi di potere. Il PD deve diventare un partito che rappresenti e porti le istanze del popolo di sinistra con una seria e determinata proposta amministrativa e di governo alternativa a quella bieca della destra della Lega e dalla Meloni e a quella annacquata del terzo polo. Il mio nuovo percorso politico continuerà, non più tra i banchi del Consiglio comunale ma all’interno della nostra comunità e sarà basato sulla trasparenza, sulla partecipazione democratica e sull'impegno per la giustizia sociale e l’uguaglianza tra le persone. So che alcuni di voi potrebbero non essere d'accordo con la mia scelta, atteso il momento difficile, ma penso sia giusto dopo aver svolto due mandati dare spazio anche a volti nuovi che sono certa sapranno interpretare i bisogni dei nostri cittadini e che spero continuino ad avere uno sguardo particolare ai diritti civili, cosa di cui mi sono particolarmente spesa in questi anni. Non sono mai stata una “della politica”, una che segue le correnti, ma una donna che con le sue capacità e possibilità lotta per gli ideali democratici e per la giustizia sociale, scontrandomi anche con la dirigenza stessa del partito e con l’Amministazione Manildo. Situazione che mi hanno vista più appoggiata dalla comunità che dai compagni del PD. La sfida che oggi ci aspetta è molto dura e non posso tralasciare che sono convinta che siamo partiti troppo in ritardo e che la scelta di un candidato sindaco civico, come hanno dimostrato le primarie, non rispecchi a pieno le istanze degli elettori. Questo non mi sottrarrà certo dall’impegno nel sostenere il candidato sindaco e i candidati consiglieri al fine di ottenere il miglior risultato possibile. Ringrazio il partito per avermi dato la possibilità di intraprendere quest’avventura amministrativa che nel bene e nel male è stata certamente costruttiva per la mia vita e per la mia crescita personale. Mettendomi a servizio, confido nella vostra piena comprensione.

Il Pci sceglie il suo candidato

Il partito comunista italiano ha intanto scelto il suo candidato sindaco. Si tratta dell'architetto Ugo Moro che sarà ufficialmente presentato sabato prossimo, 18 marzo (appuntamento alle 11 in strada Feltrina 41b, sede del partito), e mira a riconquistare i voti dello storico partito della falce e il martello.

«Il Partito sta elaborando un programma elettorale» si legge in un comunicato «che ha come punto cardine il lancio del progetto della “Grande Treviso” che ci vedrà coinvolti, già al termine delle elezioni, nel convocare tutti i comuni del circondario per creare una nuova entità, più grande, in grado così di competere nelle scelte economiche che contano nel mercato regionale e globale. La proposta del PCI non è quella di un coordinamento dei servizi dei comuni, iniziativa già avanzata in modo quasi omogeneo dalle entità politiche sia di destra che di sinistra, ma una vera e propria fusione. L’obiettivo è dar luogo ad una città di almeno 250/300 mila persone che possa effettivamente creare, sia una dinamica interna con progetti più ambiziosi ed efficienti (abbattendo anche le conflittualità di campanile che ora governano il territorio), ma anche una dinamica esterna rispetto alle altre grandi città di provincia venete che hanno un peso politico, economico e culturale molto più importante di quanto ne abbia oggi la Piccola Treviso. Ultimo ma non meno importante è il tema dell’educazione dove il PCI propone libri gratuiti per la scuola dell’obbligo - un costo che ora pesa sin troppo sulle famiglie - ed una migliore qualità del cibo delle mense scolastiche poiché, siamo convinti che la crescita personale passi anche attraverso l’educazione alimentare, sostenuta attraverso la cultura di una alimentazione sana ed adeguata: siamo italiani per noi il cibo è un modo di vivere oltre che sostentamento».

Ugo Moro

Forza Italia, nella lista anche la critica d'arte Ombretta Frezza

«Ecco svelato il mistero. Ho accettato l'invito a candidarmi alle prossime elezioni comunali. Dopo 6 mesi di chemio ho bisogno di nuove sfide e di essere utile alla mia città»: è con questo post pubblicato sulla propria pagina Facebook che la critica d'arte Ombretta Frezza ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni comunali nelle fila di Forza Italia (che vedrà in lista anche Coraggio Italia e Popolo della famiglia). «La tua preparazione e le tue competenze nel campo dell'arte e della cultura, ma soprattutto la Forza che hai sempre dimostrato nell'affrontare le sfide della Vita fanno di te una candidata importantissima per il nostro progetto della Treviso del futuro. Grazie per esserti messa a disposizione della città»: l'ha ringraziata il consigliere comunale Davide Acampora.

Violenza giovanile. De Nardi: «I trevigiani sono preoccupati e delusi»

Mentre si raffredda la polemica innescata tra Lega e Fratelli d'Italia sulla sicurezza in città (con un botta e risposta tra Mario Conte e Fabio Crea che senza dubbio lascerà strascichi e rischia di veder sfumare del tutto l'ipotesi del secondo come possibile vicesindaco), nel centrosinistra De Nardi torna all'attacco, con un nuovo comunicato in cui sottolinea peraltro che non ha ancora ricevuto risposta la proposta di un caffè con il sindaco.

«Il nostro Sindaco Mario Conte» scrive De Nardi «si è rivolto a 8 Ministri del Governo centrale di Roma per risolvere il problema del disagio giovanile, declassando così l'autonomia e i poteri locali che sono già nelle sue mani. La lettera ai Ministri è una dimostrazione della sua incapacità a far fronte alla gestione locale, rinunciando di conseguenza alla propria autonomia. In questo panorama, alquanto critico, anche l’alleato Crea di Fdi accusa Conte di non fare abbastanza per la sicurezza di Treviso. La replica del Sindaco, caustica e personale, non si fa attendere, facendo notare che Crea ha acquistato un attico proprio nella zona calda di Via Roma e pertanto, non dovrebbe lamentarsi della sicurezza di quell’area. Questo è purtroppo al momento il livello del Governo Trevigiano. Nel frattempo, le molestie e le violenze continuano, i weekend sono sempre più blindati dalle forze dell'ordine. I negozi chiudono il sabato pomeriggio, i cittadini spaventati non escono di casa. Treviso non è Caracas ma di certo si stava meglio 5 anni fa, prima che iniziasse a operare l'attuale giunta leghista che ha puntato tutto sulla sicurezza per vincere le elezioni del 2018. Non è andata bene e i Trevigiani sono preoccupati e delusi. Da mesi indichiamo un disagio crescente tra i nostri giovani che si manifesta con intemperanze, dipendenze di vario genere, disturbi psichici e alimentari, dispersione scolastica, rifiuto di un modello di società vecchia e sclerotica in cui non si riconoscono. Mancano alloggi abbordabili, mancano spazi per ritrovarsi, giocare, fare sport, suonare e ascoltare musica, praticare passioni e hobby, conoscersi e frequentarsi. La nostra risposta è sempre stata chiara: i giovani non sono “teste vuote”, devono diventare i protagonisti delle nostre città! Dobbiamo sviluppare una nuova Treviso basata su confronto e coinvolgimento. Sicuramente la soluzione al problema non verrà data dal Governo centrale romano, perché è a nostra portata. Un’amministrazione locale ha tutte le capacità e le possibilità di offrire delle politiche giovanili alternative e innovative. Abbiamo le competenze e i mezzi per voltar pagina e iniziare un nuovo corso, proprio insieme ai nostri giovani. Il nostro obiettivo è creare un nuovo patto sociale di cooperazione intergenerazionale e interrazziale, facendo in modo che gli stessi cittadini possano impegnarsi in politica per il mantenimento e lo sviluppo del bene comune. I nostri ragazzi sono stanchi di essere presi in giro e considerati un problema. I nostri ragazzi sono l'unica e insostituibile vera grande ricchezza per il nostro futuro. Se il sindaco Conte accettasse il mio invito a prendere un caffè insieme vorrei parlargli proprio di queste cose: per me tra propaganda ed efficienza c’è una differenza abissale. L’ho imparato fin da piccolo e l’ho portato nel mio lavoro di tutti i giorni».

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