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Conegliano al centro: «Lavoriamo per una città che valorizzi le donne»

Le otto candidate in lista mettono a punto un progetto dedicato: «Servizi per le famiglie, lavoro, formazione ed incentivi all'imprenditoria femminile. Siamo la voce anche di quelle che non hanno potuto candidarsi»

Una città per le donne sarebbe una città migliore per tutti: le candidate di "Conegliano al centro" ne sono convinte e su questo presupposto hanno fondato il proprio impegno, mettendosi al lavoro per un progetto dedicato.

Alice Battaglia, già impiegata dell'Ulss; Desirée Banco, studentessa universitaria; Luana Beraldo, imprenditrice; Ioana Cason, impiegata; Patrizia Loberto, commerciante; Nadia Lucchetta, consulente storico-artistica; Marta Morelli, Export manager ed Erika Olivier, casalinga, sono la componente femminile della lista "Libertà Civica e Popolare, Conegliano al Centro", che fa capo a Luciano Finesso e che appoggia il candidato sindaco Piero Garbellotto. «Abbiamo deciso di approfondire e di creare un tavolo di lavoro sulle problematiche che maggiormente investono le donne - dice Marta Morelli, giovane candidata, che ricopre il ruolo di responsabile commerciale estero in un'azienda e che, essendo mamma, come molte altre deve riuscire a conciliare gli impegni famigliari e lavorativi - Non è sempre facile, e a nostro parere l'amministrazione comunale potrebbe fare molto di più per alleviare le fatiche delle famiglie e delle donne in particolare: per esempio, offrire più possibilità per i doposcuola e le attività ricreative dei ragazzi: attualmente abbiamo spazi come la Ludoteca che sono chiusi e che invece potrebbero diventare molto utili. Anche le aree verdi vanno curate e attrezzate meglio. Noi ci proponiamo di impegnarci in tal senso». «Ci sono una serie di problematiche che investono le scuole e gli asili nido - continua Erika Olivier - ed essendo stata spesso rappresentante di classe conosco le situazioni a cui vanno incontro ragazzi e genitori: credo però che dialogando in modo corretto tra istituzioni, rappresentanti scolastici e famiglie si possa arrivare a buone soluzioni per tutti. C'è molto da fare». Anche quello del lavoro per le donne è spesso un tasto dolente: «Il Covid ha peggiorato la situazione lavorativa soprattutto delle fasce più deboli: giovani e donne sono quelli che ci hanno rimesso di più - dice Patrizia Loberto - Molte donne che avevano lavori part-time li hanno persi, e così per chi aveva contratti a termine che non sono stati rinnovati, o ancora chi lavorava in attività che non ce l'hanno fatta, e tra i commercianti purtroppo ce ne sono state parecchie. A nostro parere, - aggiungono le candidate di "Conegliano al Centro" - l'amministrazione comunale dovrebbe venire incontro alle donne con programmi specifici di reinserimento lavorativo, in collaborazione con altri enti ed istituzioni. Fermo restando che prioritari restano gli aiuti alle donne che lavorano e che devono sobbarcarsi l'onere di una famiglia: sono sempre le donne a prendersi cura dei ragazzi, della casa, ma anche degli anziani». La creatività femminile porta le donne a "inventare" un proprio business: «In questo senso, un aiuto alle imprenditrici sarebbe necessario - dice Luana Beraldo, imprenditrice in procinto di aprire il suo Bed&Breakfast - invece noi siamo spesso dimenticate. Le aziende guidate da donne, dicono i dati, hanno performance migliori, eppure per le donne è difficile essere credibili come imprenditrici: è quasi impossibile l'accesso al credito e i bandi attualmente emanati dalla Regione non sono sufficienti e prevedono molta burocrazia e tempi di attesa della liquidità non in linea con le necessità. Mancano inoltre corsi di formazione, soprattutto in campo economico-finanziario, per far sì che le donne possano crescere anche in tal senso. Inoltre, in Veneto non è abbastanza diffusa la mentalità della cooperazione, ma dopo il Covid dovremmo approfondire questo tema e fare squadra».

Le problematiche che investono l'universo femminile hanno anche altre sfaccettature: Nadia Lucchetta, consulento storico-artistico e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, già nella Commissione Pari Opportunità di Conegliano e in quella provinciale di Treviso, ha lavorato a diversi progetti che affrontano il problema della violenza sulle donne: «L'attenzione va tenuta alta, perché anche qui da noi i casi non mancano. Ricordo che il Soroptimist Conegliano e Vittorio Veneto, di cui sono socia, ha realizzato la "Stanza tutta per te", all'interno della Caserma dei Carabinieri di Conegliano e Vittorio Veneto e il 24 settembre inauguriamo quella di Oderzo, per poter dare alle donne un luogo d'ascolto appartato. Inoltre, abbiamo messo in atto azioni concrete in contrasto alla violenza domestica, in particolare diffondendo la conoscenza del servizio di assistenza del 1522, ma ancora molto ci sarebbe da fare, trovando migliori sinergie tra l'amministrazione comunale, l'Ulss e altre organizzazioni. A nostro parere - prosegue Lucchetta - le donne in politica dovrebbero essere di più, da un lato perché ne hanno le doti, come una maggiore propensione al dialogo con le persone, dall'altro per far sì che la condizione femminile venga davvero migliorata: per esempio, a mio parere, anche chi lavora a casa dovrebbe avere un riconoscimento economico. Sulla questione economica ci sarebbe molto da dire, perché è proprio questo che spesso impedisce alle donne di costruire la propria indipendenza. All'interno di questa lista non siamo esattamente la metà dei candidati, come avremmo desiderato, proprio perché per le donne è più difficile trovare il tempo per dedicarsi alla cosa pubblica - concludono le candidate di Conegliano al Centro - Questo per noi è un incentivo: vorremmo entrare in Consiglio Comunale e portare la voce anche delle altre donne».

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