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Lunedì, 4 Dicembre 2023
Politica

Confartigianato: «La crisi energetica si può superare con l'innovazione»

Il presidente Oscar Bernardi: «Oggi il problema delle materie prime, della logistica e soprattutto dell’energia sono esplosi in tutta la loro drammaticità»

"È un grave errore distinguere tra filiere di grandi e piccoli consumatori di energia elettrica e gas concedendo ai primi detrazioni d’imposta che vengono invece negate a imprese della stessa filiera per la sola circostanza di avere dei consumi più ridotti. In ballo non c’è solo il caro energia. La transizione energetica è la risposta a Vladimir Putin. Può sembrare una semplificazione, magari un azzardo, ma questa è la vera sfida del futuro. Per questo è necessario che il Governo riconosca il valore delle filiere corte e le valorizzi in quanto capaci di costruire la transizione energetica “su misura dei territori, scegliendo le tecnologie che meglio si adattano alle realtà locali". A dirlo è Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.

"Lasciamo alla diplomazia il compito di dipanare il terribile garbuglio della guerra in Ucraina, con il suo carico di morte e distruzioni. Ma è nostra responsabilità immaginare un futuro oltre la guerra. Il conflitto, al pari della pandemia Covid-19, è stato uno degli acceleratori di fenomeni sotterranei che già sfidavano il nostro futuro. Oggi il problema delle materie prime, della logistica e soprattutto dell’energia sono esplosi in tutta la loro drammaticità - continua Bernardi -C’è un dato che fa pensare: la nostra transizione energetica avrebbe comunque comportato il superamento del quantitativo di gas russo che oggi consumiamo. Questo è il punto: pensare in modo diverso le nostre fonti di energia è, nell’immediato una risposta a Putin, ma diventa nel medio periodo un’assoluta necessità. I numeri parlano da soli: nel primo trimestre 2022, un chilowattora di energia elettrica costa a una microimpresa il 360% in più rispetto all’anno scorso. Un metro cubo di gas naturale il 336% in più. Il prezzo del gasolio alla pompa ha subito un aumento tendenziale del 45,1% (al 10 marzo)".

Confartigianato, intervenuta l’11 marzo in audizione sulla conversione in legge del Decreto Energia, ha ribadito la gravità della situazione in cui versano gli imprenditori a causa dei costi energetici. Tutto questo rientra nelle misure di emergenza, ma non basta, serve molto di più. Con la pace in Ucraina, da tutti auspicata, i prezzi dell’energia potranno ridursi scenderanno, ma non verrà meno il problema della dipendenza. Per l’Italia è un problema di “sovranità energetica” - chiosa Bernardi - "Cosa possono fare le imprese? L’aggregazione è un ‘ottimo punto di partenza e testimonianza ne è il Consorzio Caem, promosso dal sistema Confartigianato per l’acquisto di energia elettrica e gas che negli ultimi anni ha rappresentato un ottimo sistema di calmierazione dei prezzi. Alternative di autoproduzione, che non erano appetibili, ora stanno diventando interessanti. Oggi è il momento d’investire. Le tecnologie ci sono e iniziano a essere mature: microidroelettrico, fotovoltaico, solare termico industriale, agro energie, biogas e biomasse. Servono nuove forme contrattuali, come le Comunità energetiche rinnovabili di autoproduzione e autoconsumo, che danno diritto a un incentivo. Una soluzione a portata di “locale”. Su scenari più ampi, il Power Purchase Agreement, il contratto tra produttore e acquirente di lunga durata a un prezzo fissato".

"Le imprese inoltre devono investire nell’efficienza energetica. Una scelta di competitività e un investimento sul futuro della “sovranità energetica”. Pensare che la nostra società possa mantenere un tenore di vita indipendentemente da pandemie, guerre e catastrofi naturali è illusorio così come è fuorviante continuare a contare su incentivi e aiuti statali.. La sfida è chiara: passare dall’emergenza a un approccio strutturato all’energia, ad una vera politica energetica. È necessario tanto per gli Stati, quanto per ciascuna impresa" conclude il presidente. 

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