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Congo, Casellato alle coppie: "Abbiate fiducia nel lavoro delle istituzioni"

La parlamentare trevigiana rassicura sulle condizioni delle famiglie italiane bloccate in Africa. le autorità congolesi stanno valutando le documentazioni: una soluzione dovrebbe arrivare entro un paio di mesi

"Purtroppo la situazione a Kinshasa è estremamente delicata, ogni commento o intervento non coordinato può risultare non solo superfluo ma addirittura controproducente", sono parole di preoccupazione quelle di Floriana Casellato, deputato trevigiano del Pd che sta seguendo la vicenda delle coppie italiane bloccate in Congo.

Tra le famiglie di genitori adottivi fermi da oltre un mese nella capitale congolese ci sono anche Marco Morandin e Francesca Bortolin, di Treviso, con i quali Casellato è costantemente in contatto.

"Il Viceministro agli Esteri Lapo Pistelli - spiega Casellato - mi ha rassicurata sugli scontri di lunedì, ribadendo che le nostre famiglie non sono in pericolo perché si trovano in periferia. Il Direttore Generale per le politiche migratorie, del Ministero degli Esteri, Cristina Ravaglia, ribadisce la precarietà della situazione e la necessità, in questo momento, di trovare una conciliazione con il Governo Congolese, per non creare ulteriori tensioni".

“La delegazione inviata dal nostro Governo e rientrata sabato, ha ottenuto dal Primo Ministro Matata le indicazioni già ricevute dall’ambasciatore Pio Mariani. Le autorità congolesi stanno rivalutando caso per caso le richieste di adozione, che al momento rimangono bloccate. Le verifiche – ha sottolineato Floriana Casellato - non verranno fatte tutte insieme per ordine alfabetico o con un rapporto generale finale, ma per Paese e, visto l’interessamento particolare, si inizierà proprio dall'Italia. Non ci vorrà quindi un anno come era stato ipotizzato all’inizio, ma speriamo che entro un paio di mesi tutto possa essere risolto”.

Secondo quanto riportato dal deputato del Pd, la delegazione governativa avrebbe acquisito inoltre la garanzia che la Direzione Generale per le Migrazioni congolese non interferirebbe qualora le famiglie lasciassero il Paese e i bambini, anziché tornare in orfanotrofio, fossero ospitati presso la Comunità Amore e Libertà che fa capo a Don Matteo Galloni ed è gestita da personale italiano.

"Certo – ha osservato Casellato – non è la soluzione che speravano le famiglie italiane ma, in assenza di alternative sicure e percorribili, è una scelta per non lasciare i loro bambini nelle situazioni di degrado e pericolo in cui li hanno trovati”.

A Francesca e Marco chiedo di avere fiducia nel lavoro diplomatico che il nostro Governo sta portando avanti, ma anche di seguire le indicazioni che in questo momento vengono date, che sono di rientrare in Italia e affidare i loro bambini al centro italiano. Noi – ha concluso la parlamentare di Treviso – continueremo a seguire l’evolversi della situazione, a coordinarci con gli Enti per le adozioni internazionali coinvolti nella vicenda e fare le giuste pressioni con i nostri rappresentanti ministeriali per trovare, il più presto possibile, la soluzione che tutti stiamo auspicando da settimane”.

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