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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Coronavirus, Province e Comuni al Governo: «Ascoltate le richieste del territorio»

Stefano Marcon, presidente della Provincia e Mario Conte, sindaco di Treviso, illustrano le richieste presentate al Governo per rilanciare il Paese nella Fase 2

Stefano Marcon, presidente Upi Veneto e della Provincia di Treviso, ha avanzato le richieste della Marca al Governo per rilanciare il paese nella Fase 2 dell'emergenza Coronavirus. Questo il suo commento al termine dell'incontro:

«Se il Governo ci ascolta siamo pronti a far partire, in tempi brevissimi, numerosi cantieri dando immediato aiuto alle imprese oggi in grande difficoltà, Le Province hanno un ruolo fondamentale nella manutenzione delle strade, nell'edilizia scolastica e come ben sappiamo, attualmente sono in grave difficoltà di bilancio per i mancati indotti conseguenza dell'emergenza Coronavirus – spiega Stefano Marcon - Ecco perchè sono molte le richieste effettuate al Governo, a partire dalle risorse aggiuntive che possano garantirci di proseguire l'operato nella viabilità, nella sicurezza delle scuole e nelle altre funzioni fondamentali. Serve inoltre un'accelerazione decisa e una semplificazione burocratica delle procedure per avviare, il prima possibile, cantieri di opere pubbliche possano sostenere i territori veneti nell'immediato, dando così respiro all'economia locale e alle famiglie del Veneto».

Le richieste al Governo

Di seguito le richieste avanzate dalle Province nei vari tavoli di trattativa col Governo: istituzione di un fondo indistinto di 3,5 miliardi per coprire le mancate entrate di Province, Comuni e Città metropolitane. L’ammontare del contributo per singolo ente sarà definito in base al mancato introito per i gettiti che sarà registrato. Istituzione di un tavolo di monitoraggio Upi, Anci e Mef e Ministero dell’Interno per verificare la tenuta dei bilanci degli enti e definire l’ammontare reale del contributo per le entrate ente per ente. Il Tavolo servirà anche a verificare che la cifra di 3,5 mld sia sufficiente ad assicurare il ristoro per tutti gli enti. L’UPI ha già presentato una prima stima dei mancati introiti da entrate tributarie (Ipt e RCA) per Province e Città metropolitane, che ammonta ad oggi a 821 milioni. Costituzione di un fondo da 1 miliardo per il 2020 e 2021 per gli investimenti in opere di manutenzione straordinaria su strade ed infrastrutture viarie provinciali (strade, ponti, gallerie, viadotti); semplificazione degli adempimenti per accelerare le procedure di realizzazione degli investimenti, per tutte le fasi, dalla programmazione, alla progettazione all’affidamento dei contratti pubblici sotto e sopra soglia comunitaria. Costituzione nel Decreto Aprile di un fondo di 1 miliardo per il 2020 e 2021 per gli investimenti in manutenzione straordinaria degli edifici scolastici delle scuole superiori, attraverso procedure che consentano di utilizzare le prime risorse per aprire e chiudere cantieri tra maggio e settembre. Definizione nel più breve tempo possibile di indicazioni chiare sulle procedure, gli adempimenti e gli interventi urgenti necessari per assicurare la riapertura della scuola a settembre in sicurezza, secondo quanto sarà stabilito per contrastare la diffusione del Covid-19.

Il commento del sindaco di Treviso

Martedì mattina, 21 aprile, il sindaco Mario Conte, con i colleghi sindaci delle città capoluogo di Provincia del Veneto, ha presentato il documento pronto per essere inviato al Governo per chiedere di poter amministrare con alcune deroghe volte a sburocratizzare l’attività e rendere meno oneroso per enti locali, cittadini e imprese il periodo di ripresa, anche con misure di tipo fiscale per aiutare il tessuto produttivo e sopperire alle mancate entrate. Commenta il sindaco di Treviso: «Noi sindaci di Treviso, Venezia, Padova, Verona, Vicenza, Belluno e Rovigo, così come i colleghi dei comuni delle varie Province, siamo uniti da una volontà trasversale di affrontare l’emergenza con unità d’intenti ed essere parte integrante di quel “partito dei Sindaci” che agisce solo ed esclusivamente per il Bene comune».

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