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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Coronavirus e zone rosse, Zaia: "Misura sproporzionata per la Regione del Veneto"

"A fronte di cluster circoscritti, e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico"

La Regione Veneto si oppone alla creazione delle tre zone di isolamento previste dal Dpcm, ossia quelle previste per le province di Treviso, Padova e Venezia, e ne chiede quindi lo stralcio dal Decreto approvato dal Consiglio dei ministri (come da foto in calce). Nelle controdeduzioni inviate al Governo, sulla base delle conclusioni scientifiche cui il Comitato tecnico scientifico regionale è giunto stanotte (a supporto dell’Unità di crisi della Regione Veneto sull'emergenza Coronavirus), il Governatore Luza Zaia alle 2 di domenica ha chiesto lo stralcio del blocco deciso per le tre province suddette. "A fronte di cluster circoscritti, e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico - dichiara Zaia (che dalle 8 di domenica sta coordinando l’Unità di crisi regionale presso la sede operativa della Protezione Civile a Marghera, in via Paolucci 34) - Nella lettera accompagnatoria alle controdeduzioni si sottolinea come l'impegno dimostrato dal sistema sanitario regionale contrasti con una misura di isolamento estremo dei territori individuati, che non ha avuto nessun confronto né scientifico né di lealtà istituzionale con i tecnici della Regione del Veneto. Nel documento vengono riepilogate, con gli ultimi dati, le situazioni epidemiologiche nelle tre province da isolare - Padova, Venezia, Treviso - inserite nel Dpcm. Lo studio e la valutazione costante del trend dei casi e la ricerca dei contatti, oltre allo sforzo organizzativo per l'ospedalizzazione dei pazienti sia nei reparti di malattie infettive che in terapia intensiva dimostrano l'impegno del sistema sanitario regionale".

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