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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Bufera a 5 stelle, Calesso: "Scandalose le dimissioni in bianco"

L'esponente di Impegno Civile spezza una lancia a favore del consigliere comunale Alessandro Gnocchi, criticando la richiesta fatta dal Movimento 5 Stelle

L'estate trevigiana del Movimento 5 Stelle è più calda che mai. Prima lo scivolone del consigliere Alessandro Gnocchi sulle nomine per l'Ente Parco del Sile, con la candidatura della fidanzata, poi la richiesta di dimissioni in bianco da parte dei "suoi", che fa discutere forse più del "peccato" del grillino.

"Che il consigliere Gnocchi sia inciampato sulla questione delle candidature è fuor di dubbio - commenta l'esponente di Impegno Civile Luigi Calesso - Un errore 'familistico' che non è né migliore né peggiore di quello dei partiti, vecchi e nuovi, che candidavano, nominavano ed eleggevano propri aderenti a qualsiasi incarico pubblico sulla base, appunto, unicamente della appartenenza senza minimamente badare alle competenze".

Tuttavia, secondo Calesso "ci sono un altro paio di aspetti della vicenda che secondo me meritano attenzione": "Mi sembra evidente che la 'scivolata' è stata solo un pretesto per chiedere le dimissioni di un consigliere comunale ormai già sgradito ai “'grillini'. Il Movimento non ha apprezzato, molto probabilmente, che il suo consigliere sia stato eletto vicepresidente del Consiglio Comunale con i voti del centrosinistra e, in un momento politico in cui la linea politica di Grillo è quella di sottolineare al massimo le distanze dal PD, Gnocchi non viene probabilmente considerato abbastanza 'all’opposizione' rispetto alla Giunta Manildo".

"Quello che è scandaloso a livello politico e forse sfiora anche l’illegalità - sottolinea tuttavia Calesso - è la richiesta che Gnocchi firmi le dimissioni con la data in bianco e le consegni al Movimento che deciderà poi se e quando utilizzarle. Poche richieste puzzano come questa di 'partitocrazia', di prevaricazione dell’apparato 'di partito' sulla volontà degli elettori, di politica che più vecchia non si può!".

E dal momento che il Movimento 5 Stelle ama definire “dipendenti” gli eletti nelle istituzioni Calesso non manca di ricordare ai grillini di Treviso che "la legge vieta che i lavoratori firmino le dimissioni in bianco e sanziona il tentativo del datore di lavoro di imporre tale sottoscrizione".

In questo, dunque, il Movimento 5 Stelle non sembra poi essere tanto distante dalla Lega Nord, secondo Luigi Calesso: "Va ricordato anche che ci sono stati periodi in cui il Carroccio faceva sottoscrivere la lettera di dimissioni con la data in bianco ai propri candidati alle elezioni comunali e c’è stato un caso in cui questa lettera è stata utilizzata dalla segreteria di partito per tentare di far uscire dal Consiglio Comunale di Montebelluna una consigliere leghista non più gradito".

"Indipendentemente dalla valutazione che si dà delle qualità politiche del consigliere Gnocchi e della vicenda delle candidature all’Ente Parco del Sile - conclude quindi Calesso - è fuor di dubbio che la richiesta della firma delle dimissioni in bianco è un tentativo inaccettabile di controllare le azioni di un eletto nelle istituzioni. Se, sul piano politico, si tratta di una richiesta che non può transitare perché mette nelle mani di un apparato di partito l’esito del voto dei cittadini, andrebbe anche valutato da chi di dovere se questo tipo di richiesta sia rispettosa o meno della legge, in particolare della normativa che tutela i diritti elettorali dei cittadini, ponendo l’esito delle elezioni al di sopra della volontà dei cosiddetti 'gruppi dirigenti' dei partiti".

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